Attualità

Affrettiamoci….

Il mondo soffre, piange, dispera, invoca attenzione, chiede pace e concordia. Ma, c’è qualcuno che ascolta il suo grido? Certo, ci si commuove, si partecipa agli inviti che domandano solidarietà concreta, si marcia o si passeggia per la pace, si ascoltano le parole che illuminano, come quelle pronunciate ancora dal papa, ma poi nulla o poco cambia. In fondo, che c’entro io, che cosa c’entriamo noi col mondo che soffre e con i popoli che fanno la guerra? Se è vero che il mondo siamo noi e che il mondo ci appartiene, c’entriamo, siamo corresponsabili. Affrettiamoci dunque, che il bene e il male dipendono da chiunque cammini sulle strade del mondo! Belle parole, bellissimo auspicio… Però è Pasquetta, che in verità vorrebbe essere il lunedì dell’Angelo, ma che la massificazione del tempo libero l’ha ridotto a giorno di piccola festa, necessaria per ritornare alla normalità in attesa di altra occasione di festa.

Orfani dei giornali, guardando stamani i vari telegiornali, a parte il dovuto spazio al messaggio rivolto al mondo da papa Francesco, si sono materializzati i fatti e i misfatti di sempre: guerre, naufragi, disperati in fuga, incidenti, abbuffate, pic-nic, statistiche, affollamenti, siccità, fiumi e laghi vuoti, morti ammazzati, rivolte, malumori, speranze deluse, celebrazioni del sacro, ma anche del profano. Pirandello direbbe “così è se vi pare”. Ma è già tempo di dire che “così è anche se non vi pare”. Stando così le cose, sarà il caso di affrettarci a fare qualcosa che davvero serva per a rendere meno problematica l’esistenza.

Affrettiamoci è anche il termine ripetuto ieri con insistenza e passione da Francesco, il papa che non smette mai di stupire. “Affrettiamoci anche noi – ha detto il papa – a crescere in un cammino di fiducia reciproca: fiducia tra le persone, tra i popoli e le Nazioni; lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto… Affrettiamoci a superare i conflitti e le divisioni e ad aprire i nostri cuori a chi ha più bisogno. Affrettiamoci a percorrere sentieri di pace e di fraternità. Gioiamo per i segni concreti di speranza che ci giungono da tanti Paesi, a partire da quelli che offrono assistenza e accoglienza a quanti fuggono dalla guerra e dalla povertà”. Insomma, affrettiamoci a seminare il bene. E non importa se “lungo il cammino ci sono ancora tante pietre di inciampo…”, uniti le sposteremo e le annulleremo.

Subito però serve affrettarsi per ritrovare pace e concordia. E così, la parte centrale del messaggio al mondo, è stata un grido di aiuto. “Aiuta l’amato popolo ucraino nel cammino verso la pace, ed effondi la luce pasquale sul popolo russo – ha scandito papa Francesco -. Conforta i feriti e quanti hanno perso i propri cari a causa della guerra e fa’ che i prigionieri possano tornare sani e salvi alle loro famiglie. Apri i cuori dell’intera Comunità internazionale perché si adoperi a porre fine a questa guerra e a tutti i conflitti che insanguinano il mondo, a partire dalla Siria, che attende ancora la pace. Sostieni quanti sono stati colpiti dal violento terremoto in Turchia e nella stessa Siria. Preghiamo per quanti hanno perso familiari e amici e sono rimasti senza casa: possano ricevere conforto da Dio e aiuto dalla famiglia delle nazioni…”. Poi, Gerusalemme e l’intero Medio Oriente, terra benedetta e santa. “In questo giorno – ha detto Francesco – ti affidiamo, Signore, la città di Gerusalemme, prima testimone della tua Risurrezione, dove cresce la preoccupazione per gli attacchi di questi ultimi giorni, che minacciano l’auspicato clima di fiducia e di rispetto reciproco, necessario per riprendere il dialogo tra Israeliani e Palestinesi, così che la pace regni nella Città Santa e in tutta la Regione… Aiuta, Signore, il Libano, ancora in cerca di stabilità e unità, perché superi le divisioni e tutti i cittadini lavorino insieme per il bene comune del Paese… Non ti dimenticare del caro popolo della Tunisia, in particolare dei giovani e di coloro che soffrono a causa dei problemi sociali ed economici, affinché non perdano la speranza e collaborino a costruire un futuro di pace e di fraternità… Volgi il tuo sguardo ad Haiti, che sta soffrendo da diversi anni una grave crisi socio-politica e umanitaria, e sostieni l’impegno degli attori politici e della Comunità internazionale nel ricercare una soluzione definitiva ai tanti problemi che affliggono quella popolazione tanto tribolata… Consolida i processi di pace e riconciliazione intrapresi in Etiopia e in Sud Sudan, e fa’ che cessino le violenze nella Repubblica Democratica del Congo… Sostieni le comunità cristiane che oggi celebrano la Pasqua in circostanze particolari, come in Nicaragua e in Eritrea, e ricordati di tutti coloro a cui è impedito di professare liberamente e pubblicamente la propria fede… Dona conforto alle vittime del terrorismo internazionale, specialmente in Burkina Faso, Mali, Mozambico e Nigeria… Aiuta il Myanmar a percorrere vie di pace e illumina i cuori dei responsabili perché i martoriati Rohingya trovino giustizia… Conforta i rifugiati, i deportati, i prigionieri politici e i migranti, specialmente i più vulnerabili, nonché tutti coloro che soffrono la fame, la povertà e i nefasti effetti del narcotraffico, della tratta di persone e di ogni forma di schiavitù… Ispira i responsabili delle nazioni, perché nessun uomo o donna sia discriminato e calpestato nella sua dignità; perché nel pieno rispetto dei diritti umani e della democrazia si risanino queste piaghe sociali, si cerchi sempre e solo il bene comune dei cittadini, si garantisca la sicurezza e le condizioni necessarie per il dialogo e la convivenza pacifica”.

E se possibile, ma è sicuramente possibile “attingiamo oggi le energie per andare avanti nel bene incontro al Bene che non delude”.

LUCIANO COSTA

Altri articoli
Attualità

Potrebbero interessarti anche