Sta per abbattersi la stangata dei libri di testo scolastici. Segue quella innescata dal caro-benzina ed evidenziata dalle variazioni in aumento del carrello della spesa e dei supporti alle vacanze. La stangata non riguarda i libri comunemente messi in vetrina, ma quelli scolastici, indispensabili per un corretto avviamento al sapere. Sembrava scongiurato ogni rialzo dei libri di testo dopo che negli ultimi anni, nonostante gli aumenti della carta, gli editori avevano cercato di contenere i prezzi di copertina. Nonostante questo, i librai hanno messo in vista il taglio progressivo dei loro margini di guadagno. Così, ecco gli aumenti. Secondo i presidi, se non si interverrà, gli insegnanti saranno costretti ad adottare meno libri di quelli necessari.
I costi a carico delle famiglie son presto fatti: la spesa media per le prime classi del ciclo di studi superiore, riferita a tutti gli indirizzi scolastici, dizionari esclusi, è passata da 338,7 euro a classeregistrati nel 2019, ai 360 euro dell’anno che sta per aprirsi. E si tratta di un aumento pari al 7,5%, che sale all’8,6% per chi frequenta il liceo classico. Allo scientifico, frequentato da un quarto di tutti gli studenti delle superiori, l’aumento registrato èprobabile si assesti attorno al 5,5%. E ancora, rincari del 7,9% al liceo linguistico, del 3,8% all’alberghiero e del 19% per coloro che frequenteranno l’ex Industriale ad indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica. Nello stesso periodo, secondo l’Istat, i prezzi al consumo (per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi) sono cresciuti del 15,6%.
In 12 mesi, i prezzi dei testi scolastici di coloro che si accingono a frequentare il superiore sono rincarati in media del 4,1%. Senza tenere conto del costo dei dizionari, che si attestano tra i 70 e i 90 euro. Estrapolando i libri di una specifica disciplina si è calcolata la media del prezzo di copertina per il 2023/2024 e la stessa media per il 2022/2023. Per un testo di greco i genitori dovranno mettere in conto il 33% in più di un anno fa. E l’esborso supererà i 31 euro. Rincari medi del 21% per i libri di biologia e attorno al 10% per quelli di matematica. Mentre i libri di educazione motoria, religione ed educazione civica costeranno meno. In ogni caso, i tetti di spesa (368,5 euro per il classico e 352 euro per lo scientifico) sono soggetti a variazioni che esulano da qualsiasi previsione.
Urgono rimedi. Ma quali? Secondo Antonello Giannelli, dell’Associazione nazionale presidi, “il tetto di spesa per i libri di testo è fermo ormai da dieci anni e questo sta danneggiando anche il settore dell’editoria e dei relativi lavoratori, a fronte dell’accresciuto costo dell’energia e delle materie prime. Quindi, se non si trova rapidamente una soluzione, saremo costretti ad adottare meno libri del dovuto. Penso che una possibile via di uscita sia quella di garantire alle famiglie, in funzione del loro reddito, un sostegno economico governativo stimabile complessivamente in circa cento milioni di euro all’anno. Ovviamente, tali risorse dovrebbero essere rese disponibili in tempi compatibili con l’inizio delle lezioni”.
Sul versante opposto sono gli stessi librai a riconoscere che gli editori hanno tamponato la situazione con rincari inferiori all’inflazione. Ma a pagarne le conseguenze sono comunque gli esercenti, che secondo Edoardo Scioscia, presidente e amministrazione delegato di Libraccio e membro dell’Associazione librai italiani, lasciano sul terreno gran parte dei margini di guadagno loro concessi. “Prima – ha spiegato il rappresentante dei librai – avevano almeno il 20%, che prima degli anni ’90 del secolo scorso, era addirittura vicino al 25%. Adesso il margine è tra il 13 e il 15%. Questo vuol dire che a pagare sono i librai e i distributori”. Per fortuna esistono ancora i fondi per il diritto allo studio a favore dei meno abbienti (circa 133 milioni). “Ma occorre fare di più – dice Scioscia –. Per aiutare le altre famiglie bisognerebbe portare avanti la detraibilità della spesa per i libri di testo scolastici. Ci proviamo da vent’anni” Poi, per arginare la spesa, c’è la possibilità di ricorrere al mercato dell’usato, almeno se si è fortunati e si arriva in tempo. Accedere al mercato dell’usato consente un risparmio che s’attesta facilmente, almeno per due libri su tre, attorno al 50%.
Mancano due settimane e mezza all’inizio della scuola. Meglioincominciare subito la caccia al libro. Infatti, chi tardi arriva al massimo trova le briciole.
LUCIANO COSTA