Attualità

Cosa sappiamo del ponte sullo Stretto di Messina?

Il ponte sullo stretto di Messina è un’opera dagli eterni ritorni. Ipotizzato per la prima volta nel 1969, anno in cui il ministero dei Lavori pubblici indisse un concorso internazionale di idee sul tema, fu progettato preliminarmente nel 2003, poi di nuovo nel 2010 e nel 2011. Nel tempo sono stati presentati modellini, annunciati proclami e bloccati i cantieri sul nascere. Oggi, ilgoverno Meloni sembra deciso a dare avvio (e a portare a termine) ai lavori ma il progetto continua a scatenare polemiche sui costi, sulla fattibilità e – naturalmente – sull’impatto ambientale dell’opera.

A mostrare per primo il plastico del nuovo progetto è stato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che lo scorso 16 marzo lo ha svelato in piazza di Porta Pia alla presenza dei presidenti delle regioni Sicilia e Calabria. Accanto al modello del nuovo progetto, ovviamente, c’era anche il modello finanziario. Però, non nuovo. Solo la riedizione di quello che il premier Mario Monti bocciò nel 2012, che prevedeva di recuperare la società Ponte di Messina Spa, con il ministero dell’Economia e delle finanze in qualità di azionista di maggioranza, aiutato dalla partecipazione di Rfi, Anas, Regione Sicilia e Regione Calabria. Struttura, in realtà, già messa in piedi dal governo Forlani nel 1981 e riproposta in seguito dagli esecutivi Craxi 1985), Berlusconi (2002) e Renzi(2016). Secondo il nuovo progetto, alla società, guidata e orientata dal Mef, spetterebbe l’arduo compito di costruire il ponte sospeso strallato più lungo del mondo, con una campata centrale lunga3.300 metri, un impalcato largo 60,4 metri sostenuto da torri alte 399 metri, dotato di sei corsie sospese a 65 metri sopra le acque. L’opera dovrebbe resistere a venti fino a 270 km/h e sopportare terremoti di magnitudo 7 sulla scala Richter.

Nel progetto bloccato dall’esecutivo Monti (anno 2012) le spese previste si fermavano a circa 8 miliardi di euro. Al momento della presentazione, nel marzo scorso (anno 2023), il ministro Salvini ha invece parlato di 10 miliardi di euro che sono ora cresciuti fino a 13,5 miliardi ai quali devono essere sommati i fondi per le opere complementari. In totale, prevedono gli esperti (scettici o favorevoli in parti uguali), il conto ammonterà a non meno di 15 miliardi di euro. Tutti (o quasi) ancora da trovare. Al momento dell’approvazione del decreto, il governo rassicurava che le risorse sarebbero state reperite nella legge di bilancio, ma i comitati contrari temevano che l’opera avrebbe messo a rischio i fondi del Pnrr. Oggi, con il testo approvato sia dalla Camera che dal Senato, si continua a discutere dei 15 miliardi di euro. Secondo Pat Cox, coordinatore della Commissione Ue per il corridoio Ten-T scandinavo-mediterraneo, l’Unione sarà pronta a coprire metà delle spese per l’aggiornamento degli studi sull’impatto ambientale.

Ma la cifra, naturalmente, non basta. Il governo rassicura che i fondi saranno reperiti nella nuova legge di bilancio mentre le opposizioni preferirebbero dirottare i 15 miliardi a favore delle popolazioni alluvionate in Emilia-Romagna. Nel frattempo, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha provato a tracciare un calendario: via ai lavori nell’estate 2024; conclusione dei lkavori a cavallo del 2030; primo transito dei mezzi a partire dal 2032. Sull’opera, congtesta dalle minkranze, restano spaccati anche i sindacati: Cisl, Uil e Ugl sono favorevoli mentre la Cgil dice che il ponte “non è una priorità” soprattutto in questo momento. Pr mettere tutti d’accordo il ministro Salvini ha annunciato tavoli tematici e di discussione con le parti interessate.

Ma il dibattito più acceso ruota attorno all’impatto ambientale che il ponte porta con sé. E questo sarà il cavallo di battaglia che le associazioni ambientaliste useranno per smontare l’utilità dell’opera. Naturalmente, chi vivrà vedrà. Se dalla prima idea diun “ponte sullo stretto” sono trascorsi quarantadue anni, altrettanti potrebbero non bastare per vedere la coinckusione dell’opera. Però, come si dice e dicono gli scettici, non si sa mai…

A. B.

Altri articoli
Attualità

Potrebbero interessarti anche