In teoria e secondo prassi, questo dovrebbe essere il giorno del fuori e dentro tutti, fuori dal solito e dentro un insolito che assomiglia moltissimo al solito. Però, largo ai luoghi comuni, soprattutto a quello che in spiaggia o in montagna è caratterizzato dal “liberi di fare e disfare”, per finta o per davvero, poco importa, che poi, meno male o purtroppo, si torna alla normalità. Ferragosto si veste di opinioni larghe ma mai del tutto veritiere. Vale a dire: tutti liberi, ma fino a un certo punto; tutti in vacanza, salvo scoprire che in realtà la vacanza riguarda e impegna neppure la metà della popolazione; tutti esperti di godimento del tempo libero, almeno fino a quando emerge che la principessa del giorno non è la felicità, ma il suo contrario, ovvero la noia; tutti fuori dalla politica quotidiana, però interessati a non restare fuori da quella maledetta politica… Quanto allo specifico del giorno – il Ferragosto felice e rilassante -, sappiate che è tutto un bluff. Infatti, la politica litiga su tutto, anche sul banale valore da dare al lavoro e ancor di più sul colpo d’ala con cui i novelli Robin Hood hanno tolto alle ricche banche per dare a… non si sa e forse non lo sapremo neppure domani; le guerre infuriano; i despoti-dittatori-zar-banditi-avventurieri impazzano; le armi si moltiplicano e moltiplicano i guadagni di chi le costruisce; i morti ammazzati da bombe et similia non si contano, che tanto son morti; la pace è un libro magnifico, scritto magnificamente ma che pochi leggono e molti fanno finta di non vedere…
Però, qui e altrove, questo “nuovo ferragosto” come sempre culmine dell’estate, doveva essere l’esaltazione del tutto esaurito. Doveva essere, ma qualcosa non ha funzionato. E così il bilancio, provvisorio, è fatto di luci ed ombre. Certo, questa prima estate senza restrizioni legate alla pandemia ha portato in Italia molti stranieri, sia pure con un vistoso calo di quelli dell’Est, ma ha visto tanti italiani rimanere a casa per motivazioni economiche. L’inflazione ha determinato aumenti insostenibili – con punte del 44% ad esempio per i voli aerei, del 17% dei pacchetti vacanza e del 13% per alberghi e altre strutture ricettive – costringendo le famiglie ad accorciare, rinviare o rinunciare del tutto alle vacanze.
Ragion per cui, il tutto esaurito resta un miraggio sebbene circa 14 milioni di italiani siano in vacanza pronti a spendere circa 7 miliardi di euro. Insomma, non sta andando male, ma nemmeno bene se è vero che questa dovevano essere le vacanze dei record. Ma se è vero che comunque la gente in vacanza ci va, dove passa le sue vacanze? Quest’anno il boom è l’Albania, proprio lei, la povera Albania diventata adesso ricca e preparata per offrire vacanze da sogno. In più, lo sapete che in Italia i servizi turistici costano fino al 248% in più rispetto alle località balneari dell’Albania? Messi a confronto prezzi e tariffe delle principali mete balneari albanesi con quelle del nostro Paese, risulta che per dormire 7 notti in una delle località di mare più note dell’Albania, dal 21 al 28 agosto in camera doppia, la spesa minima parte dai 175 euro e arriva fino ai 420 euro. Nella stessa settimana un soggiorno in Italia parte da un minimo di 564 euro a Milano Marittima, 735 euro a San Vito Lo Capo e 889 euro a Villasimius. Non solo. Gli stabilimenti balneari in Italia costano in media il 162% in più e l’Albania risulta più conveniente anche sul fronte della ristorazione dove un pasto completo a base di pesce costa in media tra i 20 e i 25 euro a persona, contro i 45/65 euro dell’Italia. Allora “non è certo un caso se si registra un calo del 30% delle presenze di connazionali presso le principali località balneari del nostro Paese…
E chi rimane a casa? Chi resta metta in conto che il suo pranzo sarà salato. Gli italiani che festeggeranno in casa il Ferragosto, infatti, spenderanno per il pranzo tradizionale in media il 10,7% in più rispetto allo scorso anno. Chi invece opterà per il ristorante dovrà mettere in conto rincari di circa il 5,3%. Considerato un pranzo da 8 persone realizzato in casa la spesa, a parità di consumi, sale di circa 22 euro rispetto allo scorso anno. Su una platea potenziale di 15 milioni di famiglie l’aggravio complessivo risulterebbe pari a 330 milioni di euro.
Un rapido viaggio in Romagna, anche in quella del post-alluvione, da sempre località regina delle vacanze al mare, dice innanzitutto che da quelle parti tutti speravano in un ferragosto diverso: sulla riviera infatti c’è molta gente, ma non c’è quel pienone che si era soliti registrare in anni passati. Sui principali portali di prenotazione online, sono centinaia gli alberghi che offrono ancora camere disponibili. Ed è una situazione che nessuno prevedeva. Il calo sembra imputabile soprattutto ai clienti italiani (che negli anni dell’emergenza sanitaria avevano peraltro riscoperto la riviera romagnola), visto che l’afflusso dall’estero, nonostante l’impennata dei prezzi degli aerei, sembra reggere.
Così in spiaggia si va, ma solo nel fine settimana, fedeli alle vacanze mordi e fuggi. E in montagna? Cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia.
Comunque e in ogni caso, buon Ferragosto.
LUCIANO COSTA