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Festa del papà: una festa vera!

Auguri ai papà. Io li ho ricevuti sul presto, insieme a un “faremo festa adeguata appena passata la buriana”. Appena dopo mi sono chiesto – ma non è una novità, lo faccio ogni anno – se e come un giorno fa la festa e tanti giorni dimenticano che la festa dovrebbe essere celebrata ogni giorno. Ricordando di aver letto da qualche parte che “Beati sono i padri “inutili”, mi son guardato allo specchio e mi son o visto semplicemente e orgogliosamente papà,“un padre consapevole di completare la propria azione educativa e di vivere pienamente la paternità solo quando ha visto che il figlio diventava autonomo e camminava da solo sui sentieri della vita…”. In realtà, bisognerebbe aggiungere almeno un’altra domanda – “che cosa è un padre?” – provando a rispondere con le emozioni raccolte nel cuore e i pensieri che pretendono udienza. E se Kafka ammetteva di avere paura del padre, all’opposto, il poeta Umberto Saba dice di aver avuto un’immagine sbagliata del padre fino a quando non ha percepito due cose: il bisogno di riconciliarsi con la sua fragilità e di rendergli giustizia in quanto gli ha trasmesso la vita. Purtroppo, la cultura contemporanea non facilità, in alcun modo, questo rincontro, perché “è passata da una demolizione sistematica a una strategica (ed efficace) operazione di evaporazione del padre…”.

Oggi, 19 marzo, ufficialmente, iniziano le celebrazioni del 150° anniversario della proclamazione di san Giuseppe quale patrono universale della Chiesa. Papa Francesco le considera un’opportunità per proporre una riflessione sul senso perenne e attuale della figura paterna. In specifico, il Santo Padre si dice espressamente impegnato a mostrare come la «straordinaria figura» di san Giuseppe sia «tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi». Diventare padre, dice la lettera del Papa, non è semplicemente mettere al mondo un figlio: è assumersi «la responsabilità della vita di un altro», è «esercitare la paternità nei suoi confronti», è prendersi «responsabilmente cura di lui». La paternità è il dinamico compito della vita. Perciò Papa Francesco conclude che «Padri non si nasce, lo si diventa». In realtà, essere padre è accettare di essere costruito in un rapporto di amore con il proprio figlio, che modifica radicalmente e definisce in modo nuovo quel che si era.

Una parabola dei nostri tempi è quella presentata dal cineasta Nanni Moretti nel film Caro diario. Nell’episodio «Le isole» descrive un’isola controllata da bambini. È l’isola dei figli unici e i genitori vivono in modo nevrotico questa situazione, promuovendo in loro lo status di piccoli re capricciosi. Il narcisismo dei figli non è altro che lo specchio del narcisismo dei genitori, che in fondo sono più infantili dei loro bambini. Satirizzando su questo modo di essere padre, Moretti mostra dei genitori che hanno pianificato di prendersi una settimana di vacanze per seguire da vicino il momento in cui il figlio avrebbe smesso di indossare il pannolino e rimangono delusi, quasi offesi, perché il bambino lo fa da solo. Altri si svegliano tutte le notti alle tre perché è l’ora del lupo e sentono il bisogno di proteggere il figlio da quello che loro chiamano il punto più solitario della notte. In poco tempo l’isola finisce completamente sotto l’autorità dei bambini, che arrivano a intercettare tutte le telefonate destinate ai genitori. Chiaro che è una caricatura, ma ha una sua parte di verità. Per questo il Papa scrive: «Essere padri significa introdurre il figlio all’esperienza della vita, alla realtà. Non trattenerlo, non imprigionarlo, non possederlo, ma renderlo capace di scelte, di libertà, di partenze (…). L’amore che vuole possedere, alla fine diventa sempre pericoloso, imprigiona, soffoca, rende infelici (…). La logica dell’amore è sempre una logica di libertà, e Giuseppe, san Giuseppe, ha saputo amare in maniera straordinariamente libera».

Se le riflessioni alte e papaline le considerate una perdita di tempo, accettate per buoni gli auguri che figli e figlie vi faranno giungere. E sarà un anticipo di primavera.

Luciano Costa

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