La guerra in Ucraina dura da nove mesi. Per fare nove mesi servono duecentosettanta giorni, 6.480 ore e 388.800 minuti. Per fare la pace basterebbe invece un minuto, giusto il tempo per stringersi la mano, far tacere le armi e così dare la possibilità ai giovani che cercano futuro di correre felici a mettere fiori nei cannoni… In attesa di buone nuove i giorni di guerra si accavallano inesorabilmente. Le cronache dicono che la prima neve ha imbiancato l’Ucraina, che il freddo avanza in Ucraina, che la gente dell’Ucraina non ha la possibilità di riscaldarsi, che altri missili e altre bombe sono caduti su quel che resta dell’Ucraina.
Le Nazioni Unite hanno parlato ieri di una imminente grave crisi umanitaria, con milioni di persone costrette ad affrontare l’inverno senza elettricità e gas, con poca legna e scarsissimo cibo. Sempre ieri, gli investigatori ucraini hanno scoperto 63 corpi umani con segni di tortura. Mosca nega però che le sue truppe abbiano preso di mira i civili o abbiano commesso atrocità. Il presidente dell’Ucraina dice invece che la Russia non vuole la pace… Ragion per cui il portavoce di Putin fa sapere che “qualsiasi negoziato deve porsi degli obiettivi e i nostri sono ben noti. Tali obiettivi – aggiunge – possono essere raggiunti con una operazione militare speciale o con negoziati: la Russia è aperta e entrambe le possibilità”.
Nel frattempo un tribunale olandese ha condannato tre dei quattro accusati di aver abbattuto nel luglio 2014 il Boeing 777 della Malaysia Airliens mentre sorvolava lo spazio aereo dell’Ucraina orientale con 298 persone a bordo, tutte morte. I tre imputati sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio volontario e perciò condannati (ma in contumacia, perché non erano al processo) alla massima pena: l’ergastolo. Il quarto imputato, di nazionalità russa, è stato invece assolto. L’aereo, in nquel tragico luglio 2014, venne colpito da un missile, sparato da quelli che i giudici hanno definito “separatisti ucraini” controllati dai russi. È comunque improbabile che i tre scontino la condanna. Mosca, che ha sempre negato la propria partecipazione alla strage, ha infatti definito la sentenza “scandalosa”. Quindi, salvo ripensamenti, non consegnerà i condannati alle carceri olandesi.
Così vanno le cose. Ma che sia normale lasciarle andare in tal modo è questione sulla quale discutere e ragionare a lungo.
LUCIANO COSTA