Sulla maglietta blu spicca la scritta “diplomato 2023”. Sarebbe tutto normale se… Se chi indossa la maglietta fosse uno dei tanti studenti che si sono presentati all’esame di maturità. Ma questo, che si chiama Luca Azzoni e abita a Cremona, è un tipo speciale. È un “diversamente abile” per l’ufficialità e “portatore di handicap” o “disabile” per la massa. Ma questo non gli ha impedito di uscire dalla maturità con il massimo dei voti e anche con la lode dell’intera commissione esaminatrice.
Luca Azzoni, 100 e lode al liceo Anguissola di Cremona, è un ragazzo felice, un ragazzo speciale, determinato, appassionato, uno che non fatica a dirsi “consapevole della disabilità, che mi limita, ma non mi impedisce di imparare, felice di essere come gli altri”. Il suo “cento e lode” lo ha conquistato passo dopo passo avendo come alleati i genitori e i due fratelli più piccoli. Un’impresa voluta e che adesso gli apre nuovi orizzonti. A chi gli ha chiesto di spiegare il suo successo, il ragazzo ha riassunto la cronaca del suo esame. “Nella mia presentazione all’orale – ha detto Luca – sono partito da una frase: se capire è impossibile, conoscere è necessario. Troppo spesso la gente giudica perché non conosce. Ho preso spunto dal Viaggio della Memoria che ho fatto con i miei compagni, ho fatto riferimento all’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza e ho affrontato il tema razziale, ho parlato di Primo Levi, di Hannah Arendt, di Guernica che ho visto con i miei genitori. Ho raccontato dell’emozione di ricevere la Costituzione in Comune per il mio 18esimo compleanno e poi ho parlato della regina Elisabetta II”. Tutto qui. Ma questa è la normalità di un giovane che la vita ha voluto e vuole viverla alla grande. Un esempio per tutti, una vittoria conquistata grazie all’impegno della famiglia e di tanti che con lei hanno creduto possibile sfidare la malattia. Mamma Laura, orgogliosamente, ha indicato la collaborazione quale primo elemento del successo. “Noi amiamo viaggiare -ha detto la mamma ai cronisti -. In questi anni abbiamo portato Luca nei luoghi che potevano essere interessati dal programma scolastico, facendo sì che l’esperienza potesse supportare lo studio. Così, Luca ha imparato a studiare da solo, così ha conquistato una buona indipendenza e autonomia”. Tutto verissimo. “Gli anni di liceo – ha scritto Luca – sono stati faticosi, ma belli, neppure la pandemia mi ha fermato, ho imparato a usare il computer, ho cercato di dare il massimo sia a scuola che nello sport. Faccio nuoto e baskin…”.
E domani? “Per il futuro vorrei trasformare la maturità in lavoro, che per me significa dignità e felicità. Mi piacerebbe fare il barista, mi piace stare con le persone, oppure continuare l’esperienza di comunicazione, magari nella Fondazione Sospiro di Cremona, nella quale mi sono sempre sentito a casa. So che sarà molto difficile perché la gente guarda solo quello che vuole vedere. So che dovrò affrontare tante difficoltà, ma non ho paura, spero di trovare persone coraggiose che credono in me e mi diano questa possibilità».
Per adesso, però, la giusta vacanza. “La mia estate è già iniziata – ha spiegato -. Subito dopo la maturità sono andato a Terni per i Campionati Italiani di Nuoto e dopo aver perso la prima medaglia per pochi centesimi, ho conquistato due bronzi individuali e due bronzi in staffetta. Sono appena rientrato da una settimana in barca a vela vicino all’Isola d’Elba, e a fine mese partirò per la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona e poi un po’ di montagna”. Poi, un messaggio destinato a chiunque abbia orecchie per intendere e cuore aperto alla speranza di un mondo migliore: “La maturità per me non è solo la fine di un percorso, ma la dimostrazione che la volontà e l’amore fanno la differenza del mondo e la mia diversità sta solo negli occhi di chi la vede”.
Oggi la storia di Luca supera qualsiasi notizia.
(A cura di LUCIANO COSTA)