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La ministra Paola De Micheli a Castenedolo…

per discutere di strade e infrastrutture.

Il Paese ha fame di infrastrutture moderne ed efficienti: Brescia ancora di più. Lo stesso Paese, e Brescia gli è accanto, chiede trasporti sempre più all’altezza della domanda, che li vuole ecologici, risparmiosi e in grado di assicurare mobilità alle merci secondo tabelle di marcia concorrenziali. Infrastrutture e trasporti sono il motore che fa muovere l’economia. Quindi, ogni ritardo sulla rete che li muove e li regola rischia di mettere in ginocchio il lavoro di migliaia di lavoratori. Per scongiurare questa evenienza le bune intenzioni non bastano. Serve invece un progetto che unisca le due voci e le metta al servizio di un’idea di sviluppo che abbracci gente e territori diversi. Venerdì 30 ottobre a Castenedolo, non nella storica sede della Sala dei Disciplini, ma nel Palazzetto dello Sport, per i dibattiti promossi dalla “Associazione Culturale Moro-Martinazzoli” per parlare di politica, dopo due rinvii obbligati dal sovrapporsi di impegni di Governo, la ministra alle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, il consigliere regionale Gian Antonio Girelli, il presidente della società di gestione dell’aeroporto di Venezia Enrico Marchi, il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, il presidente degli industriali bresciani Giuseppe Pasini e il presidente nazionale della Coltivatori Diretti discuteranno di infrastrutture e trasporti sulla base di un progetto che pone Brescia e la Lombardia al centro delle attenzioni. Quale sia la natura del progetto lo sveleranno, forse, i diversi relatori. Nessun dubbio, invece, sulla necessità e l’urgenza di un simile progetto. Sul piano delle infrastrutture – vale a dire strade, autostrade, tangenziali, bretelle di scorrimento veloce e di raccordo con le opere già funzionanti -, a Brescia i cantieri di normale amministrazione non mancano, ma restano ancora sulla carta quelli più impegnativi. Per esempio, la TAV, che dovrebbe d’un balzo mettere la città in collegamento diretto con il resto dell’Italia, c’è ma ancora non si vedono talpe in azione e uomini pronti a trasformarla in linea percorribile. Lo stesso panorama lo offre la chiacchierata autostrada della Valtrompia, che in teoria dovrebbe essere un corridoio di scorrimento tra i poli industriali di Sarezzo-Lumezzane-Gardone con il nodo autostradale esistente e la tangenziale, la cosiddetta corda molle, in parte esistente, verso l’aeroporto di Montichiari, ma che in realtà è un’opera osteggiata e ancora non ben voluta da troppi valligiani. C’è poi la questione aeroporto di Montichiari, nato per stupire e invece rimasto lì a testimoniare che le idee non bastano per far funzionare una struttura nata e rafforzata per essere parte di un sistema di trasporto aperto all’Europa e al mondo. Non meno importante è la questione Valcamonica, oggi servita per tre quarti da una strada scorrevole ma non più all’altezza delle ambizioni e per un quarto priva di una strada degna di tale nome, con nodi irrisolti che a Edolo prendono il nome di “ingiuria a qualsiasi pretesa di fare turismo” e con prospettive – per esempio quella che rivaluta il traforo del Mortirolo – di là da venire. Reclamano poi risposte la Valsabbia (la strada di scorrimento verso il Trentino è da completare in diversi tratti) e il lago di Garda (dove la viabilità è sempre in affanno). Per non dire delle attese dei coltivatori diretti che vedono assottigliarsi giorno dopo giorno la superficie coltivabile. Per quanto riguarda i trasporti – su gomma, su rotaia, su acqua o per via aerea -, non mancano le idee, quasi tutte orientate alla ricerca di soluzioni che consentano di muovere persone e cose possibilmente senza inquinare più di quanto già non succeda. Ovviamente, i bresciani si aspettano dalla ministra rassicurazioni sui fondi destinati ad alimentare il progetto che, dicono gli interessati, “devono essere erogati secondo necessità e urgenza, evitando quindi lungaggini burocratiche, rinvii non giustificati e mettendo un freno agli eventuali ricorsi”. Il dibattito è in programma nel palazzetto dello sport di Castenedolo alle 20.45 di venerdì 30 ottobre. Brescia e la Lombardia attendono da Roma un via libera in grado di accelerare la corsa verso un futuro adeguatamente fornito di moderne infrastrutture e di modernissimi trasporti; Roma chiede a Brescia e alla Lombardia di diventare un modello credibile di collaborazione tra Stato e periferia. Urge colloquiare e fare ciascuno la propria parte per dare visibilità e compimento ai progetti.

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