La vergogna di dover ogni volta rendersi conto che i morti per naufragio potevano essere salvati se e come non ci fossero stati prezzolati scafisti disposti a guidarli verso spiagge lontane; se e come non ci fossero state barche o barconi rubati al quotidiano lavoro e usati per trasportare umani come fossero merce; se e come laddove partono i carichi della disperazione ci fosse stata una minima di attenzione nei confronti dei fuggiaschi; se e come al posto del profitto e del denaro fosse esistita e praticata la solidarietà; se e come laddove nascono e si propagano i disperati in fuga fossero state create opportunità per restare; se e come i cosiddetti popoli ricchi la smettessero di erigere muri e si aprissero a una vera e proficua accoglienza; se e come io, voi, loro e chiunque altro abbia cuore e mente disposti mettere pace dove c’è guerra, insieme costruissimo spiagge e luoghi di sicuro e giusto approdo…
Ecco, se e come fossero rimossi gli ostacoli, eliminati i fili spinati, abolite le frontiere, messi a tacere i cannoni, creati e ricreati luoghi degni d’essere abitati e vissuti, ecco allora la vergogna non avrebbe cittadinanza. Invece… Ecco di nuovo un Papa per ammonire l’umanità affinché “i viaggi della speranza non si trasformino più in viaggi della morte”, affinché “le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali tragici incidenti”, affinché “i trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti”. Avrebbero meritato adesione incondizionata le parole pronunciate dal Papa, invece qualcuno le usate per rivendicare meriti… “Abbiamo fatto detto pensato legiferato costruito chiesto finanziato…, abbiamo cercato di arrivare laddove l’ultimo barcone carico di disperati era destinato ad affondare… volevamo, ma è mancata la comunicazione, c’eravamo ma non si è valutata l’emergenza… poi il mare in burrasca, i venti impetuosi, le onde maligne, uno scoglio… con i mezzo deputati al soccorso fermi altrove…”. Così la spiaggia di Cutro s’è trasformata in un cimitero.
E così, un’altra volta, la vergogna s’è abbattuta su di noi, noi spettatori muti di una tragedia che inquieta e che continuerà a inquietare… noi che pure abbiamo visto nel Presidente della Repubblica andato a pregare su quella spiaggia la forza della speranza che si fa certezza di un futuro finalmente diverso, noi che vedremo ministri e sotto-ministri riunirsi in Consiglio dove ancora restano vive le tracce della tragedia, noi che comunque e immancabilmente dimenticheremo…
Poi, inarrestabile, la vergogna della guerra e delle guerre… Quella in Ucraina è giunta al 376° e ancora non si intravedono spiragli di pace. Vergogna! Migliaia di persone morte a causa di bombe sempre più devastanti (l’ultima, sganciata dalla Russia sull’Ucraina è addirittura la superbomba: pesa dieci tonnellate e mezza e ovunque cada lascia solo cenere e morte…). Vergogna! La Russia avrebbe perso più di 200.000 uomini dall’inizio dell’invasione, datata 24 febbraio 2022; altrettanti li ha persi l’Ucraina. Dall’Ucraina sono fuggite milioni di persone; dalla Russia nessuno può fuggire ma chi è costretto a restare vive giorni terribili. Vergogna! Secondo gli esperti la Russia ha perso più di duemila carri armati, ha sparato più di ventimila proiettili al giorno, ha contato tanti morti ma di tanti ha anche negato l’esistenza. Vergogna! Poi i tanti crimini contro l’umanità di cui la Russia dovrà rispondere davanti al tribunale internazionale. “I delitti di cui stiamo raccogliendo prove – hanno scritto gli esperti mandati dall’Onu a indagare sulla tragedia – non sono casuali, non sono il risultato di un uso eccessivo della forza o di militari che hanno ecceduto nelle azioni di propria iniziativa (come spesso avviene in altri conflitti), sono invece crimini contro l’umanità…”. Vergogna!
E ancora la vergogna di non poter fare sufficiente e coraggioso argine alla miseria seminata dal terremoto che ha colpito la regione di confine turco-siriana… La vergogna di assistere al moltiplicarsi delle spese militari e non ancora quelle utili a favorire la pace… La vergogna di dover annotare nazioni, addirittura continenti, che si piegano al potere economico di Stati lontani… La vergogna suscitata dall’incapacità di opporsi… La vergogna di non essere capaci di fare la pace.
LUCIANO COSTA