L’impressione è che non vi sia più spazio per l’amicizia, per rapporti improntati al reciproco aiuto, per mani che si stringono senza interessi affaristici, per pensieri che arricchiscono il giorno senza la pretesa di essere unici, per qualcosa che unisce anziché dividere. Per qualcuno questo è un tempo del disinteresse, in cui il nichilismo, che nega ogni valore ed esalta il nulla, si sente padrone. Ma, davvero è questo il panorama che domina il quotidiano? Domanda essenziale e però senza risposta immediata. Di certo c’è del buono in giro per il mondo e tanto di questo buono è visibile nei gesti solidali che migliaia di persone compiono ogni giorno. “Il bene c’è, ma non basta mai”, questodicono le cronache. E aggiungono che per tanto si faccia per metterlo in vista, il bene non fa notizia, resta tra le pieghe, non ottiene titoli a tutta pagina se non quando migliaia di ragazzi e giovani lasciano da parte il loro tempo libero e vanno a spalare fango nelle zone alluvionate o colpite da frane, portano pane e sorrisi ai disperati del mare, si mettono dalla parte degli ultimi e dei poveri pronti a condividere le loro disperazioni e le loro speranze.
Costantino Esposito, ordinario di Storia della filosofia all’università di Bari, studioso di storia della metafisica e del nichilismo, che sarà uno dei protagonisti del prossimo Meeting di Rimini dedicato al tema della “amicizia inesauribile”, in una lunga intervista parla di amicizia e della possibilità di tornare ad usarla per migliorare la società e il mondo. Della “amicizia inesauribile”che caratterizzerà le giornate del Meeting, dice che “è una scoperta vertiginosa e per nulla scontata”, magari anche “una scoperta inedita, che torna a ribadire che non siamo soli al mondo, e per il fatto stesso di essere nati siamo dono a noi stessi; che nel nostro stesso venire al mondo siamo voluti...”.
Ma, se siamo stati voluti allora siamo anche destinati a vivere insieme il meraviglioso mondo a cui siamo stati destinati? Soprattutto, spiega il professore “siamo destinati a vivere in amicizia”. Infatti, se vale ancora l’insegnamento di Aristotele “nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se avesse tutti gli altri beni”. Però, si sa, non ogni forma di amicizia è vera. La vera amicizia è quella che appare come qualcosa di raro e in un mondo che va di fretta e sembra aver smarrito il senso della gratuità, è un segno evidente di ciò che è meglio. “Per essere giusti si ha bisogno di essere amici”. Il che, spiega il professore,“sta a significare che l’amicizia è la più politica delle virtù. Non sarebbe possibile infatti costruire, o anche solo tentare di costruire, una società umana fondata sull’uguaglianza, cioè sulla giustizia sociale, e sulla libertà, cioè sui diritti individuali, senza che essa sia innervata profondamente da un senso di fraternità(che è parente strettissima dell’amicizia). Posso collaborare con te, e costruire insieme una casa comune, perché sono originariamente con te, e reciprocamente tu con me. Se l’inclusione e la solidarietà sociale vengono intese invece come obiettivi da produrre politicamente nascono già falliti”.
Di tutto questo pensare e ragionare sarà inondato il prossimo Meeting. Nell’attesa non sarebbe male se si incominciasse a coniugare subito amicizia e le cose da fare per renderla vera e visibile. Basta poco: un pezzo di pane messo nelle mani di chi chiede, una parola che trasformi la disperazione in speranza, un soldo capace di avviare una catena di solidarietà, un gesto che trasformi la politica gridata in politica di servizio, un’azione che spieghi la necessità e utilità della pace per tutti…
LUCIANO COSTA