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Otto miliardi di persone in cerca di buon futuro

Da oggi, salvo imprevisti (non è elegante elencarli, ma ci sono e sono legati alla conta di quanti moriranno di fame, di sete, a causa delle guerre, per indifferenza o per disprezzo…), le persone che abitano la terra, contate una a una dall’imponente macchina del tempo, sono otto miliardi, un miliardo in più rispetto all’ultima rivelazione, vecchia di dieci anni. Qualcuno va dicendo che la terra non ce la farà a sostenere questo ritmo di crescita, altri affermano che c’è posto per tutti. Personalmente non no dubbi sulle potenzialità di cui la terra dispone e, quindi, resto convinto che una madre così premurosa e generosa non rimanderà indietro nessuno e che impedirà a chicchessia di farlo. Otto miliardi sono un bel contare! Un calcolo esatto e dettagliato sulla popolazione mondiale non è semplice: questo deve tenere in considerazione alcuni parametri difficili da calcolare con esattezza: un esempio sono i censimenti di ogni paese, che possono essere spesso instabili e assenti. Nonostante ciò, secondo le stime dell’Onu, che vengono rinnovate ogni 2 anni, il numero di abitanti sulla terra nel 2019 era pari a 7 miliardi e 800 milioni, mentre nel luglio 2022 la popolazione mondiale ha raggiunto la quota di otto miliardi.

Tra le domande più insistenti, quella che chiede “dove abitano questi 8 miliardi di persone” è la più frequente. Premesso che gli abitanti sono distribuiti in modo disomogeneo (si possono infatti trovare sia Paesi quasi disabitati sia Paesi dove il tasso di sovraffollamento è molto elevato) oggi il numero più elevato – più o meno due miliardi di persone – risiede in India e  non, come era noto e certificato fino a ieri, in Cina, dove il numero dei residenti, in evidente calo, si attesta appena sopra al miliardo e settecento milioni. Seguono, con distacchi abissali, gli Stati Uniti, l’Indonesia, il Brasile e di seguito tutti gli altri, con prevalenza numerica riscontrabile tra le pieghe di quelli che faticando a vivere trovano inutile contarsi.

Quanto al futuro, messi all’angolo i predicatori di sventura e rimessi in circolo comportamenti virtuosi adatti a preservare la Madre Terra dal degrado impostole dalla forsennata corsa alla ricchezza, sebbene in tanti, chi impegnato a vivere e chi solo a sopravvivere, ce la faremo. Vale a dire, continueremo a contarci, ma ci accorgeremo anche che il buon uso della terra darà i frutti necessari per chiunque la abiti. Ma sarà proprio questo lo scenario futuro? Secondo il rapporto delle Nazioni Unite nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,8 miliardi, mentre nel 2100 si arriverà a più di 11, 2 miliardi. Dunque, crescita continua e costante? Forse. Infatti, secondo altre fonti, dato l’aggravarsi degli eventi che hanno sconvolto il pianeta nell’ultimo biennio – calo demografico, guerre, carestie, pandemie… -, il declino della popolazione avverrà in modo variabile e diverrà inevitabile.

Intanto, da oggi, 15 novembre 2022, sulla terra ci sono e resistono otto miliardi di persone! Lo dicono i dati elaborati da un apparato di matematici, sociologi, esperti di demografia e statistica, i quali hanno tenuto conto di vari fattori compreso quello riferito alla preoccupazione costante di una crisi ambientale senza precedenti. La grande domanda che serpeggia silente riguarda i limiti del nostro pianeta: la terra sarà in grado di sostenere questa crescita? Se tutti insieme la smettiamo di rincorrere i beni che la terra possiede per usarli e distruggerli senza criterio, credo di sì. Sì, nonostante tutto, forse non noi che siamo generazione anziana, ma chi verrà dopo di noi godrà la terra e tutti i suoi benefici!

Nel frattempo, apprezziamo senza riserve il sole che sorge, la stretta di mano intercorsa finalmente tra Stati Uniti e Cina (le due grandi potenze che di fatto sono padrone del mondo e che il mondo lo regalano a piacimento), gli spiragli di pace che nonostante le bombe manovrate da folli ci sono ediventano importanti, l’annuncio di impegni nuovi per impedire che il clima diventi condanna irreversibile, i gesti di solidarietà che si rinnovano e si moltiplicano, il crescere di un volontariato civile generoso e gratuito, la carità (virtù che alberga in qualsiasi religione professata), che se è intelligentemente adoperata cambia ogni cosa rendendola buona e utile… E se resta tempo, leggete la notizia che racconta come l’Assemblea generale dell’Onu abbia stanotte approvato (94 voti a favore, 14 contrari e 73 astenuti) una risoluzione in cui chiede che la Russia sia responsabile per le sue violazioni della legge internazionale in Ucraina. Il testo domanda che i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite creino “un registro internazionale” per documentare le richieste di danni, perdite o lesioni agli ucraini causati dalla Russia. Se interessa (ma era prima che stringesse la mano agli Stati Uniti) la Cina ha votato no alla risoluzione. Tra i 14 contrari ci sono anche Bahamas, Bielorussia, Corea del Nord, Cuba, Centrafrica, Eritrea, Etiopia, Iran, Mali, Nicaragua, Siria e Zimbabwe. L’India si è invece collocata tra i 73 astenuti.

LUCIANO COSTA

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