Che tempo fa e, soprattutto, che tempo farà e che vacanze saranno quelle che, chiuse le scuole, iniziano proprio oggi? Per il tempo nessuno può dare risposte certe; per le vacanze, invece, qualcosa è prevedibile (e nel prevedibile c’è anche l’imprevedibilerappresentato dai costi).
TEMPO VARIABILE, QUASI PAZZO – Questo inizio di giugno pazzerello e, soprattutto, il maggio piovoso che l’ha preceduto dopo aver sopportato un lunghissimo periodo di siccità, lascia intendere, dicono gli esperti, che “c’è da aspettarsi di tutto: piogge intermittenti e spesso violente, alternanza di caldo torrido con caldo accettabile, ma anche fenomeni improvvisi capaci di far arrabbiare il termometro”. Tutto, ovviamente, qui e altrove. Così, se in Italia quest’anno l’estate si fa attendere, e maggio è stato un mese insolitamente piovoso con bombe d’acqua e nubifragi dalle conseguenze drammatiche, altrove l’estate è incominciato prima e in maniera a dir poco arrabbiata. Infatti, dalla Penisola iberica all’Indocina, ma anche sugli oceani privi di ghiaccio, il caldo è già da record. Basta un giro veloce per rendersene conto.
In Spagna questa primavera è stata la più calda da quando si registrano le statistiche climatiche, ovvero gli ultimi sessant’anni. Da marzo a fine maggio il paese, rivelano i dati dell’Agenzia meteorologica nazionale (Aemet), ha conosciuto un caldo eccezionale con picchi di quasi quaranta gradi a fine aprile e un periodo di siccità totale mai prima registrato. A livello globale, dicono gli esperti del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service), “il mese di maggio 2023 è stato il secondo più caldo, dal momento che le condizioni di El Niño continuano a manifestarsi nel Pacifico equatoriale. Le temperature oceaniche stanno già raggiungendo livelli record e i nostri dati indicano che la temperatura media di tutti i mari privi di ghiacci nel maggio 2023 è stata più alta di qualsiasi altro maggio“. Se interessa, il periodo preso in esame è quello a partire dal 1979 per gli oceani e la media tra il 1991 e il 2020 per la temperatura superficiale dell’aria in maggio.
Anche alcune aree in Canada, Africa e Sud-Est asiatico sono state molto più calde del normale, mentre dall’India nord-occidentale alla Siberia meridionale e in Australia la temperatura è stata molto più bassa del normale. In Bangladesh, alle prese con l’ondata di caldo più lunga degli ultimi 50 anni, sono state chiuse migliaia di scuole. Nella capitale Dacca si sono superati i 40 gradi causando disagi soprattutto tra le fasce più piovere della popolazione. Un’ondata di caldo così lunga non si avvertiva dal 1971, anno dell’indipendenza del Bangladesh.
VACANZE IMPOSSIBILI – Domanda: “Voi quali programmi avete per questa estate?” Risposta: “Saremmo andati volentieri all’estero, anche perché dopo questi ultimi anni segnati dal Covid ci sarebbe piaciuto vedere qualche posto nuovo e lontano, ma considerati i costi dei voli e degli hotel abbiamo rinunciato subito. Non ci stiamo dentro. L’idea è di fare un giro in macchina, ci fermeremo due o tre giorni in un qualsiasi agriturismo e poi un rapido passaggio al mare, così i bambini si divertono…”. A volte basta una chiacchierata durante una cena tra amici per rendersi conto di un fenomeno che sta emergendo in modo dirompente (e preoccupante) all’alba dell’estate del 2023: le vacanze di quest’anno sono diventate proibitive per milioni di famiglie italiane. Provate a fare un sondaggio nella vostra cerchia di conoscenti: trovare una coppia con uno, due o più figli che abbia prenotato un “viaggione” a luglio o ad agosto, magari in qualche meta esotica, probabilmente si rivelerà un’impresa quasi impossibile.
Nell’anno del turismo tricolore che macina record, con presenze straniere in aumento e un’incidenza crescente sul nostro Pil, il mix tra l’impennata dell’inflazione e la domanda in forte crescita sta trasformando però le vacanze estive in un lusso che sempre meno famiglie possono permettersi. Difficoltà economiche con cui si scontrano ovviamente i nuclei più poveri, già messi a dura prova dalle bollette e dai rincari alimentari, ma che adesso, a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi, stanno toccando anche le famiglie che una volta avremmo definito “benestanti”, catalogandole nel cosiddetto “ceto medio”.
Alcune indagini diffuse di recente confermano i costi esorbitanti con cui deve fare i conti chi desidera trascorrere qualche giorno di ferie lontano da casa. Federconsumatori, per esempio, ha analizzato alcune tipologie di vacanze. Per una settimana al mare nei periodi più gettonati – che di solito si concentrano ad agosto, ovvero quando finiscono o scarseggiano anche le “coperture” dei centri estivi in città – una famiglia formata da due adulti e due bambini può arrivare a spendere fino a poco meno di seimila euro, quasi novecento euro in più rispetto all’estate 2022 e addirittura più di 1.500 euro rispetto all’estate 2021. Nel calcolo effettuato da Federconsumatori viene considerata una formula “all inclusive”, cioè comprensiva di spese di trasporto per andata e ritorno in auto, costi d’albergo, stabilimento balnerare, qualche escursione e alcune cene fuori. Però, se si va in montagna si “risparmia” un po’ – si fa per dire – ma la tendenza non cambia. Per una settimana in quattro il “preventivo” è di circa 4.500 euro, trecento in più dell’anno scorso e quasi seicento rispetto al 2021.
Tra le voci di costo maggiormente lievitate c’è quella dei viaggi aerei. Dall’analisi del Codacons acquistare un volo per una località estera costa oggi in media il 46,6% in più rispetto allo scorso anno. Prendendo in esame la settimana dal 14 al 20 agosto, Federconsumatori ha calcolato aumenti a doppia cifra sia per le principali tratte nazionali che per quelle internazionali. Si va dai 309 euro a persona per un volo a/r Roma-Olbia (+18% rispetto allo stesso periodo del 2022) ai 528 euro per un Milano-Malaga (+16%). Basta moltiplicare la cifra per tre o per quattro per capire che allora spostarsi in auto per le vacanze, visto che il prezzo dei carburanti invece è leggermente calato rispetto alla scorsa estate (anche se è parzialmente compensato dagli aumenti dei pedaggi autostradali), per le famiglie sta diventando spesso una scelta obbligata.
Il “caro estate” condiziona le scelte, prolunga i tempi delle decisioni, fa rivedere al ribasso l’asticella dei desideri, ma non sembra scalfire la voglia di partire degli italiani. Dall’ultimo sondaggio realizzato a maggio da Skyscanner (la piattaforma informatica del settore dei viaggi), risulta che l’88% ha in programma di spostarsi quest’estate. Oltre la metà (il 52%) però, tra l’indecisione sul periodo in cui “staccare” e l’attesa dell’offerta migliore, deve ancora prenotare. Mai come quest’anno si fanno valutazioni facendo i conti con il portafoglio, visto che l’81% dei viaggiatori italiani dichiara che sarebbe disposto a cambiare il giorno e/o la settimana delle proprie vacanze estive per risparmiare. Sulle vacanze balnerari incidono poi il “caroombrellone” (con aumenti che vanno dal 15 e al 30%) e in generale i rincari per i servizi e le attrezzature da spiaggia. La ristrettezza dei bilanci familiari sta spingendo in tanti ad optare per fruizioni più brevi e meno onerose, tanto che sono tornate in parecchi stabilimenti le formule “mezza giornata”. La caccia al risparmio sta diffondendo anche l’uso di “app” che consentono di condividere le attrezzature da spiaggia quando sono inutilizzate. Ogni trovata viene presa in considerazione per provare a ridurre l’impatto di quella che, in ogni caso, per le famiglie che andranno in vacanza quest’estate, sarà una stangata.
(A cura di LUCIANO COSTA)