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Quel che sta accadendo nel mondo…

IN IRAN REGNA LA VIOLENZA – L’Iran continua imperterrito nella sua folle repressione contro chiunque s’azzarda a invocare libertà e democrazia. A pagare il prezzo più alto sono i giovani, colpevoli di essere scesi in piazza per difendere una ragazza accusata di “portare in maniera non adeguata il velo” imposto dal potentato dei religiosi, accusati di opporsi al regime, di minare la legge, di offendere la religione dominante… Assurdo?  No, vero. Alcuni giovani hanno subito la pena capitale – “impiccati in piazza perché servono da esempio”, hanno detto i carnefici -, altri sono in attesa di subire la stessa sorte, altri ancora, centinaia se non migliaia, sono in carcere e rischiano di finire sul patibolo. Quando finirà questo scempio? Contro l’aberrante violenza messa in atto dall’Iran si è levata ieri la voce chiara e forte del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ricevendo al Quirinale, per la presentazione delle Lettere Credenziali, il nuovo ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, Mohammad Reza Sabouri, “non ha esitato – si legge nella nota ufficiale – a esprimere la ferma condanna della Repubblica Italiana e la sua personale indignazione per la brutale repressione delle manifestazioni e per le condanne a morte e l’esecuzione di molti dimostranti. Il Capo dello Stato ha sollecitato l’ambasciatore a rappresentare presso le autorità iraniane l’urgenza di porre immediatamente fine alle violenze rivolte contro la popolazione. Il rispetto con cui l’Italia guarda ai partner internazionali e ai loro ordinamenti trova un limite invalicabile nei principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”.

IN UCRAINA CONTINUA IL MASSACRO – Le Nazioni Unite hanno confermato la morte, fino a oggi, di 6.952 persone e 11.144 casi di feriti civili in Ucraina a seguito dell’invasione su vasta scala della Russia. L’Onu ha però sottolineato che il bilancio effettivo delle vittime potrebbe essere più alto, “perché ci sono ritardi nel ricevere informazioni da alcuni luoghi dove sono in corso i combattimenti e molti rapporti devono ancora essere confermati”. Secondo lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, la Russia invece avrebbe perso 112.960 uomini fra le sue fila dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Per la cronaca, ieri i russi hanno attaccato Kharkiv poche ore dopo la visita del ministro degli Esteri tedesco e il gruppo di mercenari russi Wagner ha reso noto che i suoi uomini hanno preso il controllo della città di Soledar, città nell’Est dell’Ucraina ricca di miniere di sale. Kyiv smentisce la presa di Soledar da parte russa. Europa e Nato confermano il sostegno militare all’Ucraina. Il ministero degli Esteri tedesco, tuttavia, frena sull’invio dei carri ‘Leopard’. ‘L’Italia continuerà a fare la sua parte” in Ucraina ”pronta a inviare altre armi” con l’obiettivo di arrivare a ”una pace giusta” che riconosca ”l’indipendenza” di Kyiv. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sottolineando che Roma ”sta facendo tutto quello che può” in Parlamento, aumentando di 10 milioni i contributi economici, inviando “oltre 50 tonnellate di materiale per la ricostruzione della rete elettrica del Paese distrutta dagli attacchi di Mosca”.

IN ITALIA MANCANO I FARMACI – Sta diventando una preoccupante consuetudine. Si entra in farmacia per acquistare un farmaco, anche quelli a larga diffusione, e ci si sente ripetere che non è più disponibile. Mancano antinfiammatori, antipiretici, antidolorifici, antibiotici; 3.200 farmaci in tutto, tra i quali rientrano anche antipertensivi, antidepressivi e diuretici. Non sono segnalati invece problemi per antivirali e vaccini (compresi quelli anti-Covid). Sul sito dell’Aifa (l’Agenzia del farmaco) le motivazioni delle mancate consegne vanno dalla «cessata commercializzazione», definitiva o temporanea, a non meglio specificati «problemi produttivi», fino alla «elevata richiesta» e alla conseguente «distribuzione contingentata». La stessa Agenzia del farmaco consiglia di rivolgersi al proprio medico o allo specialista per sostituire il medicinale solitamente utilizzato con uno generico, che ha la stessa composizione qualitativa e quantitativa in termini di sostanze attive, nonché la stessa forma farmaceutica e una bio-equivalenza dimostrata scientificamente.

Ma perché questa carenza, particolarmente avvertita e non solo in Italia? Secondo Farmindustria due sono i motivi alla base del problema: da un lato l’aumento della domanda di medicinali, in concomitanza con le patologie influenzali e da Covid; il secondo motivo ha radici geopolitiche e nello scoppio della guerra in Ucraina. Il punto, sottolinea Farmitalia è che «siamo in uno scenario globale reso più complesso a causa della guerra in Ucraina, e l’effetto competitivo si è scatenato soprattutto sulle materie prime che concorrono alla produzione dei farmaci, un ambito nel quale l’Europa è esposta, poiché il 75% di tali materie o principi attivi deriva dall’import da Cina e India. Noi importiamo questi principi attivi pagandoli in dollari – aggiunge -: scontiamo la debolezza del cambio euro-dollaro e gli aumenti dell’energia e del gas, per cui questo settore è in grande difficoltà». Non solo: «Anche carta e imballaggi primari e secondari, quindi plastica e alluminio, sono sottoposti a tale dinamica competitiva». Una situazione che «sta gravando sempre di più sulle imprese del farmaco, che stanno ora provando a diversificare per arrivare a essere più autonomi nella produzione dei principi attivi». Nell’attesa, ieri il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha appena istituito un tavolo permanente sul problema, ha ordinato un’indagine per “individuare i farmaci che registrano una reale carenza, degli interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto”. Intanto, però, chi spiega alla nonna che la sua medicina non c ‘è e che lei deve abituarsi ad altro?

LUCIANO COSTA

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