“Ogni persona ha una storia. A noi interessano tutte”: è lo slogan scelto dalla Croce Rossa italiana per la campagna 2022, lanciata in occasione della Giornata Mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che si celebra l’8 maggio in occasione dell’anniversario della nascita del suo fondatore, Henry Dunant, nel 1828.
La Giornata dedicata alla più grande organizzazione umanitaria del mondo quest’anno, in Italia, si trasforma nella “Settimana della Croce Rossa”. Sono previsti eventi in tutto il Paese a partire dallo scorso primo maggio fino alla prossima domenica. Il ricco calendario mette al centro la prossimità che connette la Croce Rossa con milioni di persone che si rivolgono ai suoi servizi. Per questo motivo, i manifesti diffusi in questi giorni mettono in risalto tre semplici domande: Come stai? Come ti chiami? Dove ti trovi? Interrogativi, che per le donne e gli uomini della Croce Rossa italiana, hanno un significato profondo e importante: aiutano a svelare i sentimenti in un momento difficile, a conoscere l’identità delle persone o a individuarle in situazioni di pericolo.
“L’8 maggio celebra un’idea attuale, quella di Henry Dunant, e lo spirito di sacrifico e di abnegazione dei nostri 14 milioni di volontari delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in tutto il mondo, di cui oltre 150.000 nel nostro Paese”, sottolinea in una nota Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), ricordando l’impegno da protagonisti nella crisi legata alla pandemia e al tragico conflitto in Ucraina.
La “Settimana della Croce Rossa” è scandita da eventi e da iniziative. Ma anche dalla presentazione di nuovi servizi rivolti ai più vulnerabili. Fino all’8 maggio, fuori dai palazzi comunali di tutta Italia, come di consueto, sventoleranno le bandiere della Croce Rossa. Saranno illuminati di rosso alcuni edifici storici. A Roma è stato lanciato il progetto “Diritto alla Prevenzione”, un’iniziativa frutto di una collaborazione tra Croce Rossa Italiana, Fondazione Andi Onlus, Rotary e Mentadent, volta ad offrire un servizio territoriale di prevenzione e di prima cura. Domani, venerdì 6 maggio, sarà attivato il numero nazionale di pubblica utilità sociale, il 1520, assegnato alla Croce Rossa Italiana per i servizi socio-sanitari e di emergenza. E sempre domani verrà inaugurata a Roma la nuova sede della Centrale di Risposta Nazionale (Cnr), fiore all’occhiello sia per la parte di supporto, sostegno e assistenza alle persone sia nelle fasi di pianificazione, coordinamento e intervento in emergenza.
Alla base dell’impegno della Croce Rossa, c’è l’ascolto della persona, senza alcuna distinzione. “Si tratta di andare incontro alle persone in base a quello che chiedono, non in base a quello che noi immaginiamo possa essere utile”. É quanto sottolinea Rosario Valastro, vicepresidente della Croce Rossa italiana, sottolineando che ogni iniziativa viene realizzata in maniera imparziale e neutrale. In una recente intervista, il vicepresidente della Croce Rossa Italiana ha spiegato l’essere e il divenire della benemerita associazione. Emerge dal colloquio l’impegno globale messo in circolo dalla CRI, ma anche la preoccupazione di “esserci senza purtroppo poter rispondere positivamente a tutti i bisogni”. Per farlo servono sempre nuove risorse e sempre nuovi volontari, ognuno con la propria storia, tutti insieme pronti a fare nuova la storia.
Quali motivazioni hanno spinto la Croce Rossa a dedicare un’intera settimana alla celebrazione di questa Giornata mondiale?
Riteniamo opportuno accendere i riflettori su quello che la Croce Rossa svolge in Italia e nel mondo. Credo che in questi due anni si sia visto, in maniera particolare, l’impegno della Croce Rossa italiana soprattutto nella campagna vaccinale e nella lotta alla pandemia. Ma ci sono tantissime altre iniziative rese possibili, quotidianamente, dai nostri volontari. Alla base di tutto c’è l’ascolto della persona vulnerabile: ogni donna, ogni persona ha una storia; a noi interessano tutte.
La campagna è scandita dalle tre domande “come stai”, “come ti chiami”, “dove ti trovi”. Questo dimostra la prossimità della Croce Rossa alla popolazione?
Dimostra la prossimità e il fatto che la Croce Rossa agisce in maniera imparziale: non si fa alcuna discriminazione in relazione alla tipologia della persona da assistere. L’unica discriminazione che viene fatta – quando si organizza un soccorso, un’assistenza, una qualsiasi attività di supporto e di divulgazione – è quella legata all’emergenza in cui si trova l’individuo. Chi ha più bisogno è chi è più in pericolo viene prima degli altri. Si tratta di domande semplici perché alla base c’è semplicemente l’uomo. C’è semplicemente l’ascolto dell’uomo e della donna di qualsiasi provenienza, condizione sociale, credo, razza, religione, opinione politica. Si tratta di andare incontro alle persone in base a quello che chiedono, non in base a quello che noi immaginiamo possa essere utile. È un impegno importante: c’è stata una grossa mobilitazione in termini di raccolta fondi, medicinali che sono stati inviati alla Croce Rossa ucraina per la distribuzione nei centri medici. È stato anche allestito un grandissimo polo logistico in Romania al confine con l’Ucraina. Sarà un polo logistico davvero fondamentale per tutti gli operatori umanitari che si recheranno in Ucraina. L’impegno dei volontari è anche quello ad essere neutrali. Essere neutrali ci consente di poter davvero mantenere la fiducia di tutti e, quindi, aiutare tutte le persone che hanno bisogno.
Cosa avvicina un volontario, un giovane alla Croce Rossa e con quale spirito si affronta questo periodo segnato dalla pandemia e dalla guerra?
La Croce Rossa è impegnata in tantissime iniziative di qualsiasi tipologia: sono iniziative che vanno dalla tutela alla salute all’inclusione sociale, all’intervento in una situazione di emergenza. Questo è davvero quel qualcosa in più che, probabilmente, porta i volontari a scegliere di servire le persone vulnerabili tramite la Croce Rossa. Questi due anni di pandemia ci hanno visto in prima linea: due milioni e mezzo di vaccinazioni fatte dalla Croce Rossa e le tante iniziative in favore delle persone che avevano bisogno. Tutto ciò ha dato grande consapevolezza del livello di fiducia nella Croce Rossa da parte della popolazione.