La guerra con i suoi morti e feriti, la conta di città e paesi distrutti, la gente che fugge, i bambini che pagano per la stupida guerra che li priva del diritto di guardare al futuro, mamme e papà che piangono, nonni che non hanno più niente cui appoggiarsi per continuare a sperare….. E poi noi, spettatori muti di una tragedia lontana, voluta da un folle che se ne frega di popoli e nazioni che gli chiedono di smetterla, che pretendono rispetto, che rivendicano il diritto a vivere in libertà e in democrazia. La guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina è in scena – immagine orrenda ma unica se si vuole raffigurare un esistente fatto da putinate condite con bassure e bugie – da un mese. Certo, calano gli incassi, ma è colpa del costo delle bombe…
Non è il caso di scherzare, semmai di piangere, di invocare il prevalere della Ragione (con l’iniziale maiuscola, per distinguerla dalla ricerca di torti buoni per giustificare atti ingiustificabili e darle invece il valore che merita), magari anche di piegare il capo e di innalzare al Cielo la preghiera a quel Dio, chiunque esso sia, che tutto può e tutto redime. Ieri ho visto tanto mondo, non tutto il mondo, inginocchiarsi per chiedere, aderendo all’invito di papa Francesco, alla Madonna, regina della pace, di intercedere per Russia, Ucraina e qualunque altro pezzo di mondo angustiato da guerre e ingiustizie, concordia e fraternità, che sono gli ingredienti di una pace vera.
Però, anche ieri, la guerra ha seminato distruzioni e lutti… Così, come ha scritto Vatican News in apertura del suo notiziario, “alla fine resteranno solo lutti e distruzione. Perché questo è il lascito di ogni guerra. Nessuno vince mai davvero. Tutti perdono. E per quanto si voglia nascondere al popolo russo che quella scatenata un mese fa in Ucraina sia una vera e propria guerra, sarà difficile spiegare alle mamme, alle vedove, agli orfani perché i loro figli, mariti e padri sono morti. L’attacco all’Ucraina è stato un atto ingiustificabile verso un Paese sovrano, costretto a difendersi da un’inattesa, feroce aggressione. E suscita orrore soprattutto vedere colpiti civili inermi, anche bambini e persino donne incinte. Alla fine c’è una sola verità: in guerra i lutti uniscono. Il dolore è lo stesso, lacerante, universale. Ma certo qualcuno ne porta il peso della responsabilità dinanzi al mondo”.
Altro non ho da aggiungere. Però, lasciatemi almeno ripetere quel che più volte ho sottolineato evocando le parole di papi coraggiosi, e cioè che “nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”.
LUCIANO COSTA