Bimbi educati generano giovani educati; giovani educati favoriscono il sorgere di una generazione di adulti educati; adulti educati rafforzano una società educata e quindi in grado di assicurare a chiunque il l’utile e il necessario per sentirsi cittadini responsabili di sé e, soprattutto, del bene comune. Purtroppo, nel mezzo del cammin di nostre vacanze, l’incontro con la maleducazione non è mai un fatto straordinario. E’ invece l’ordinario, che appunto perché ritenuto ordinario spesso passa inosservato e dunque impunito. Se volete rendervene conto non cominciate dalle grandi malefatte (furbi che sgusciano oltre la fila, maschi e femmine palestrati che usano la spiaggia o la passeggiata come esibizione–vetrina-scena e costume della loro voglia di emergere, genitori a spasso con bimbi a cui tutto è permesso…), ma dalle piccole cose. Per esempio, da una precedenza da concedere, da un posto a sedere per la futura mamma, da un braccio prestato all’anziana/anziano che s’appresta ad attraversare la strada, dallo stare insieme (in strada, al parco, in piscina, al bar o al ristorante) avendo cognizione che lo stare insieme è un bene comune da condividere e non qualcosa da usare fino a quando è utile e poi buttare perché non più utile al proprio tornaconto…Però, “stare insieme” è sicuramente il bello della pacifica esistenza. Peccato che pochi lo sappiano e lo vivano secondo la miglior tradizione. Così, ognuno fa quel che vuole e agli occhi balzano comportamenti che nulla hanno da spartire con la civiltà. Ieri, dalle parti di un rifugio d’alta montagna, per un cane pasticcione (era bagnato e per liberarsi del peso dell’acqua ha mandato gocce un po’ dappertutto) due signori attorniati da figli e nipoti hanno dato vita a una scazzottata indegna, assai stupida e difficilmente ascrivibile alla rarefazione dell’aria che a quote alte genera euforie incontrollate.
E’ un caso, non la norma. Certo, Però, se così si comportano gli adulti, chi spiegherà ai bambini e ai ragazzi che un altro modo di agire è possibile? Magari lo impareranno da soli. E allora il loro giudizio sui grandi che non li hanno aiutati a comprendere il valore dell’educazione, sarà severissimo. Nel frattempo, leggendoi risultati di uno studio promosso dall’Istituto Italiano di Studi Transdisciplinari, c’è poco da stare allegri. Dall’indagine emerge infatti che i bambini italiani sono i più maleducati d’Europa, soprattutto al ristorante, ma anche che la responsabilità non è loro, ma di genitori e adulti che di tutto si preoccupano fuorché di mettere in chiaro che il mondo è fatto anche di regole da rispettare. Tra le righe dello studio si scoprono “manine intrise di sugo strisciate sui muri, lancio di pezzi di pane, tovagliolo inzuppato nella bibita o nel pappone mescolato nella coppa gelato, bagni allagati e rivestiti di carta igienica…”. Il tutto mentre mamma e papà, oppure nonni o grandi che li accompagnano,chiacchierano indisturbati. Ma, un bambino che corre, urla o che lascia il tavolo come un campo di battaglia è maleducato, o semplicemente educato male?
Ognuno risponda come può e se può faccia tesoro di dieci semplici regole utili per aiutare il bambino portato allegramente e giustamente al ristorante a essere educato, quindi “normale fruitore di un servizio che è e deve essere di tutti. Le dieci regole, che lo studio propone come esempio da seguire, non sono altrettante imposizioni, bensì’ un buon modo per intendere lo stare insieme. Eccole:
Per tutto il resto affidatevi (affidiamoci) al buon senso.
LUCIANO COSTA