Comunque la si giri, è in qualche modo la fine di un’epoca. Per gli esperti più accreditarti siamo di fronte “al tramonto dei social”. O meglio: al tramonto dei social come li abbiamo fin qui conosciuti.
Questo perché, ha scritto recentemente Gigio Ranciglio, esperto di social e attento critico, “Meta, che possiede Facebook e Instagram, ha deciso di cambiare rotta e di seguire il modello TikTok”, quello che trasforma “le reti sociali in piattaforme di intrattenimento video, e non più spazi di relazione”. Ragion per cui, gli amici sono destinati a contare sempre meno e tutti i fruitori del sistema diventeremo spettatori.
Entro la fine dell’anno assisteremo su Facebook al trionfo dei video brevi (su Instagram è già così, per non parlare di TikTok, che vive di quello), a discapito dei post di testo o degli articoli di giornale. Le pagine social perderanno sempre più visibilità e chi vorrà provare a sopravvivere dovrà adattarsi al “modello TikTok”, cioè alla realizzazione di video brevi che lotteranno tra loro per farsi notare e che saranno scelti da un “motore di scoperta”, sul modello di quello di TikTok. Così i social puntano a sfidare piattaforme video come Netflix, Disney+ e Prime Video per catturare l’attenzione degli utenti per poi venderla agli inserzionisti.
Dietro questa svolta ci sono diverse ragioni. La prima è che Meta, e non solo lei fa sempre più fatica a fare soldi raccogliendo e rivendendo i dati degli utenti. E dall’altra parte deve cercare di contenere il successo crescente di TikTok, che solo in Europa gli ha fatto perdere oltre 20 milioni di utilizzatori. In più i contenuti tradizionali sembra interessino sempre meno alle persone. “Ormai – dice l’esperto – viviamo tutti in un mondo TikTok”. Se è così, che fine farà il modello del vecchio Facebook? Chi accede al social via computer troverà ancora alcuni contenuti degli amici e delle pagine che segue, anche se relegati in aree secondarie. Chi invece si collegherà via smartphone (cioè, la maggior parte degli utenti) li vedrà sempre meno. Stessa cosa accadrà ai contenuti delle pagine e dei gruppi. La nostra “socialità” perderà sempre più forza. Conteranno solo i video ritenuti dall’algoritmo divertenti e popolari.
“La Generazione Z (cioè i nati tra il 1997 e il 2012) sta dando forma alla nuova era dei social media”. Dopo anni passati a farci inseguire i “mi piace”, con post urlati e articoli con titoli a effetto, adesso i vecchi social hanno eroso la fiducia degli utenti, soprattutto dei più giovani”. Quindi, la comunicazione tra le persone (e tra i piccoli gruppi) si sposterà sempre più nelle app di messaggistica (come WhatsApp e Messenger, di proprietà sempre di Meta) mentre i collaboratori di Zuckerberg starebbero già pensando a come trasformare i social per farli vivere nel metaverso, realtà virtuale che tutto fa sparire e scomparire a piacimento.
Che ne sarà di tutti quelli che non vogliono (e non vorranno) rinunciare al vecchio modello di Facebook? Per loro potrebbero aprirsi nuovi spazi. Oppure vedremo piattaforme già esistenti adattarsi un po’ per accoglierli “come sta già avvenendo su Twitch, Reddit e Discord: i nuovi social network, in fondo, sono proprio loro”. E Twitter? “Il suo futuro – secondo gli imnformati -, nella migliore delle ipotesi, è nuvoloso”.
Ne vedremo delle belle. I giovani sono avvisati e in grado di trovare e inventare rimedi; i vecchi dovranno accontentarsi di possedere strumenti senza poterli usare e sottomettere alle loro necessità. Dunque, ancora disparità: da una parte chi gli strumenti nuovi li usa e li sfrutta; dall’altra la massa che con gli strumenti nuovi ha un rapporto difficile, difficilissimo. Servirebbe una via di mezzo. Ma c’è qualcun o disposto a cercarla?
A cura di Luciano Costa