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Sul lago per parlare dei mali del mondo…

Una volta all’anno Ambrosetti, uno studio che riunisce commercialisti-finanzieri-ricercatori-ragionieri-analisti-esperti-analisti-strateghi-emergenti-stagionati-rampanti-scienziati della programmazione e tanto altro, s’accasa sulle rive del lago di Como e a Cernobbio, in una location strepitosa per eleganza e lusso, mette in mostra politici-economisti-pensatori e affini per discutere di economia, economia politica (cioè pensata per il bene comune) e di progresso davanti a una platea che a dire esclusiva e alta è poco. Infatti, ci saranno industriali di grido, commercianti di successo, professori di gran nome, giornalisti famosi e inviati curiosi, rappresentanti delle diverse categorie produttive, qualche sindaco impegnato a far quadrare i conti e che magari spera di trovare da quelle parti suggerimenti utili. A quella platea, da domani e domenica, saranno offerti contributi di studio e occasioni di dibattito sulle sfide globali del futuro e gli impatti sull’economia, sullo scontro è avvenuto (con una domanda inquietante: e adesso?), sul quadro economico, su oggi il mondo di domani, sugli sviluppi scientifici e tecnologici, sulla società del futuro (per vedere come vivremo e interagiremo nel futuro).

Come avrete ben capito, per tre giorni il placido lago diverrà il palcoscenico dei problemi del mondo. Infatti, il Forum The European House-Ambrosetti (è questa la sua denominazione ufficiale) è un incontro internazionale di discussione su temi principalmente economici che si tiene ogni anno dal 1975, nella prima settimana di settembre, nella Villa d’Este di Cernobbio, sul lago di Como. Quest’anno, alla vigilia delle elezioni, i politici italiani (non tutti, che il lago non basta a contenerli, solo i capi, capetti e porta borse) avranno spazio e quindi la possibilità di incantare (o deludere) i convenuti con discorsi che raramente sono farina del loro sacco e con promesse che invece sono tutte loro. La platea applaudirà o si asterrà dall’applauso e i commentatori trarranno i dovuti auspici: dieci applausi per il successo, otto per incoraggiamento, sei per la sufficienza, tre per il nulla o quasi. Di tutto questo racconteranno, ognuno a loro modo e secondo una linea politica acquisita, i grandi media. Non aspettatevi critiche o esaltazioni (non è mai il caso di scomporsi), ma solo frecciatine e sorrisi (a seconda dei gusti). Però, alla fine, il comunicato ufficiale risponderà per filo e per segno ai temi sottoposti all’attenzione, con seguito di raccomandazioni sul come fare…

Premessa al convegno Ambrosetti è stato il Consiglio dei Ministri, svoltosi ieri, che ha stabilito i primi interventi per far fronte alla grave crisi energetica; complemento al convegno Ambrosetti è lo stato belligerante in cui versano l’Europa e il mondo; integrazione del convegno Ambrosetti è la domanda “e adesso?”, che anche se appena accennata aspetta risposte; speranza del convegno Ambrosetti è di far gomitolo delle parole dei politici per poi farle diventare coperta per i mali di cui soffre la società. Il rischio, però, è che le parole restino vaganti e i politici ondivaghi. Staremo a vedere. Nel frattempo godetevi la curiosità di una “spiaggina” che costa appena un milione di euro…

LUCIANO COSTA

 

La “spiaggina” costa appena un milione…

Se avete soldoni da spendere, metteteli bene in vista e avventuratevi all’acquisto di una “spiaggina”, non una delle piccole bellissime insenature che ornano le coste italiche, solo un’automobile, anzi un’automobilina realizzata in soli due esemplari dalle Carrozzerie Boano: uno per Aristotele Onassis, che poi andò distrutto in un incidente, l’altro per Gianni Agnelli, il mitico avvocato, che  lo utilizzava personalmente per i brevi spostamenti a Villa Leopolda, la sua tenuta estiva a Villefranche-sur-Mer. Leggenda vuole che quell’automobilina graziosa venne donata dallo stesso Avvocato al suo autista.

Parliamo, l’avrete capito, di Spiaggina, l’elegantissima auto del 1958 fabbricata su base Fiat 500. Che ricorda una barca, visto che Agnelli aveva una passione notevole per tutto quello su cui navigare: a motore e a vela. Il telaio della Spiaggina era completamente modificato e riusciva a garantire maggiore spazio a disposizione per gli occupanti rispetto a quelli della city-car. Gli interni erano impermeabili e per sopperire all’assenza del tetto e delle portiere, a volte veniva usato un tendalino che faceva da copertura per ripararsi dai raggi del sole. Oltre al design unico e inimitabile, a rendere ancora più caratteristica la Spiaggina erano le bellissime finiture in legno della carrozzeria, i sedili realizzati in vimini, il volante in legno e metallo di Nardi. Adesso, la Spiaggina – targata TO259879 – verrà battuta all’asta il prossimo 8 settembre a Torino, nei locali della Galleria Sant’Agostino. Quotazione da capogiro: tra i 700 mila euro e il milione. Il valore dipende in parte per il nome di chi l’ha posseduta sino al 1970 ma anche per la perfetta conservazione (il tachimetro segna 16.820 chilometri) e il fatto che va considerata capostipite del genere.

Dopo un lungo periodo di oblio queste “numero unico” sono ritornate alla ribalta soprattutto negli Stati Uniti con quotazioni da record nelle aste e, conseguentemente, con un proliferare di “repliche” di epoca moderna anche con motore elettrico per mantenere sempre un alone trendy. Poi, che possedere una “spiaggina” sia di moda lo prova anche il successo della cosiddetta classe “marina” che all’ultima rassegna, la “Poltu Quatu Classic” svoltasi in Sardegna, ha messo in vista e venduto un cocktail internazionale di “auto da spiaggia” uniche, come l’americana Dune Buggy Meyers Manx arrivata in Sardegna con Mark Porsche al volante, per sfidare le auto protagoniste delle estati italiane della Dolce Vita, di cui quattro del collezionista americano Stuart Paar: la Fiat 600 spiaggina Fissore, la 500 Elegance spiaggina Savio, la Fiat 850 Shellette Michelotti del ’67, e la Fiat Ducato West Coast Introzzi, rarissima e originale nel design, in aggiunta due Fiat Panda speciali come la cabriolet realizzata in dodici esemplari per i Mondiali di calcio di Italia 90, e la Fiat-Stola Destriero realizzata in due soli esemplari dallo scomparso carrozzerie Stola: una per diventare il tender più esclusivo a quattro ruote del mitico Destriero, destinato a battere il record atlantico del Nastro Azzurro, e l’altra regalata dal Centro Stile Fiat a Gianni Agnelli. Guarda caso.

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