Dei toni aspri e un po’ sopra le righe che hanno caratterizzato l’intervento della Premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo, ma anche delle polemiche non sopite sul tema migranti, sull’uso eccessivo del voto di fiducia, sui decreti approvati dal Consigli dei ministri (quello relativo alla riforma del codice della strada, il più sbandierato, è anche il più ostico a intendersi) sulle misure che prevedono adeguamenti e aumenti delle pensioni, delle strategie economiche per far fronte alle crisi aperte, compresa quella sollecitata dalla ricostruzione delle zone alluvionate dell’Emilia Romagna, che richiedono l’adesione dell’Italia al progetto europeo di aiuto e collaborazione, dei rapporti internazionali, della collocazione politica dell’Italia sullo scacchiere europeo, sugli aiuti all’Ucraina anche alla luce dei recenti fatti…. Di tutto questo son piene le cronache dei giornali e dei media in generale. Di papa Francesco che parla degli emarginati e dei poveri, invece, poche notizie, giusto quelle dei media più vicini e sensibili, niente altro. Si potrebbe fare di più, verrebbe da commentare…
Allora, ecco una rapida cronaca di ciò che il Papa ha detto ieri nell’udienza generale, la prima dopo la sospensione a causa del ricovero in ospedale e anche l’ultima della serie che precede la pausa estiva, che ogni anno coincide con il mese di luglio e che quest’anno s’allungherà fino 9 agosto dato che il 2 agosto il Papa sarà in viaggio verso Lisbona per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù. Innanzitutto i poveri e la testimonianza di una suora australiana che la sua vita l’ha spesa al servizio della gioventù. “Non c’è santità senza cura per i poveri, i bisognosi, coloro che sono ai margini della società – ha detto papa Francesco -, dei quali è stata angelo custode la santa suora MacKillop, sempre pronta a prendersi cura dei poveri e degli emarginati… Nella strada della santità dei cristiani – ha spiegato il papa – i poveri sono protagonisti. E una persona non può andare avanti nella santità se non si dedica anche a loro, in un modo o in un altro. Sono loro che dicono che il protagonista della storia è il mendicante. Sono loro che attirano l’attenzione su questa grande ingiustizia che è la fame nel mondo. Oggi si spendono soldi per le armi, e non per il cibo. Non c’è santità senza cura per i poveri, i bisognosi coloro che sono ai margini della santità”.
E ancora: “Lo scopo dell’educazione è lo sviluppo integrale della persona sia come individuo sia come membro della comunità; e questo richiede sapienza, pazienza e carità da parte di ogni insegnante” ha proseguito il Papa. “L’educazione non consiste nel riempire la testa di idee, ma nell’accompagnare e incoraggiare gli studenti nel cammino di crescita umana e spirituale, mostrando loro quanto l’amicizia con Gesù Risorto dilati il cuore e renda la vita più umana”. “Ed è aiutare a pensare bene, a sentire bene – il linguaggio del cuore – e a fare bene, il linguaggio delle mani. Questa visione è pienamente attuale oggi, quando sentiamo il bisogno di un patto educativo capace di unire le famiglie, le scuole e l’intera società”.
Infatti, “tutti i santi hanno avuto opposizione, anche dentro la Chiesa” ha detto, ripercorrendo la vita di santa MacKillop. “Mary aveva molta fede nella Provvidenza di Dio. Era sempre fiduciosa che in qualsiasi situazione Dio provvede. Ma questo non le risparmiava le ansie e le difficoltà derivanti dal suo apostolato, e Maria ne aveva buone ragioni: doveva pagare i conti, trattare con i vescovi e i preti locali, gestire le scuole e curare la formazione professionale e spirituale delle sue suore; e, più tardi, i problemi di salute. Tuttavia, in tutto questo, rimaneva tranquilla, portando con pazienza la croce che è parte integrante della missione…”.
Poi, al termine della catechesi, con accorate parole Francesco ha ricordato che oggi, 29 giugno, si celebra la solennità dei santi Pietro e Paolo: “L’esempio e la protezione di questi due apostoli – ha così sottolineato – sostengano ciascuno di noi… Alla loro intercessione affidiamo la cara popolazione Ucraina – ha aggiunto -, perché possa presto ritrovare la pace… Si soffre tanto in Ucraina, non dimentichiamolo mai”.
(A cura di LUCIANO COSTA)