È bastata una canzone, una piccola canzone intonata da una bimba costretta a nascondersi nel bunker per sopravvivere per vincere, seppure per un attimo, l’orrore della guerra, lo strazio dell’Ucraina allo stremo, la vergogna inarrestabile della Russia, la paura che non risparmia nessuno. In quel rifugio affollato non c’erano giochi, per i bambini si improvvisavano passatempi, tutto era possibile meno che cantare. Invece Amelia incominciò proprio a catare la canzone che preferiva, una piccola innocente canzone, una delle tante che fanno da cornice a Frozen, il cartone animato che non smette di appassionare i bambini del mondo, una favola costruita tra neve e ghiaccio, un ripetersi di illusioni e sogni che è entrato a far parte delle famiglie. Amelia incominciò a cantare, il bunker popolato da persone diverse rimase in ascolto, il silenzio ebbe il sopravvento, la melodia cancellò il rimbombo delle bombe e il fragore delle armi. Una canzone, una piccola canzone, come antidoto alla guerra. “Quando finirà questa tragedia – disse allora una giovane insegnante – intonerò proprio questa canzone”. Nel post visto su facebook c’è scritto che quando Amelia ha incominciato a cantare “tutti hanno smesso di fare quel che stavano facendo per ascoltarla. Un raggio di luce. Nemmeno gli uomini sono riusciti a trattenere le lacrime”. Quella piccola canzone ha fatto il giro del mondo, ha suscitato emozioni ovunque, ha spinto molti a pensare e anche a credere che la guerra, improvvisamente, era finita, cancellata dal panorama e rimossa dai pensieri quotidiani.
Invece… Invece la guerra non smette di mostrare il suo tragico volto: migliaia di morti e di feriti, case distrutte, scuole inagibili, ospedali ridotti a cumuli di macerie, strade impraticabili, fabbriche cancellate, chiese squartate, gente costretta a fuggire lasciando dietro di sé memorie e affetti. Dicono le cifre dell’esodo che sono ormai quasi due milioni le persone che hanno lasciato la loro terra assumendo la condizioni di profughi. Ciononostante, una canzone, una piccola canzone, per un attimo ha mostrato ai fautori della guerra che senza guerre è meglio, che si può vivere in pace, che nessuna bomba può cancellare la voce di una bimba o di spegnere il calore di una carezza. Non aveva nulla di particolare quella canzone, era una delle tante, però Amelia, senza saperlo, l’ha trasformata in un grido di speranza inarrestabile, straordinario, potente. Ieri la mia piccola adorata nipote Vittoria ha proposto di cantarla insieme quella canzone, così per divertirci e divertire. Non conosceva le parole e la musi a mi sembrava quella già sentita in televisione. Però, che emozione…
Allora, per curiosità, sono andato a cercare il testo di quella piccola canzone che in un giorno di marzo dedicato a festeggiare le donne, grazie ad Amelia, di sicuro una piccola-grande donna, aveva obbligato il mondo a fermarsi per piangere e invocare la pace. Era un testo semplice, armonioso, fatto apposta per rendere ancora più belli i sogni dei bambini. Però, ogni riga e ogni nota raccontavano un mondo possibile, fatto di pace e di gente disposta a volersi bene, da contrapporre a un mondo impossibile, fatto di guerre e soprusi. Amelia cantava, diceva e ripeteva quel che aveva imparato a memoria, assicurando che “all’alba sorgerà” un nuovo mondo…
Se non conoscete il testo o vi è sfuggita la sua importanza, ve lo propongo. Dice:
La neve che cade sopra di me, copre tutto col suo brio
In questo remoto regno la regina sono io
Ormai la tempesta nel mio cuore irrompe già
Non la fermerà la mia volontà!
Ho conservato ogni bugia
Per il mondo la colpa è solo mia!
Così non va, non sentirò un altro no!
D’ora in poi lascerò che il cuore mi guidi in po’
Scorderò quel che so e da oggi cambierò!
Resto qui, non andrò più via
Sono sola ormai, da oggi il freddo è casa mia!
A volte è un bene poter scappare un po’
Può sembrare un salto enorme ma io lo affronterò!
Non è un difetto, è una virtù, e non la fermerò mai più!
Nessun ostacolo per me, perché
D’ora in poi troverò la mia vera identità
E vivrò, sì, vivrò per sempre in libertà!
Se è qui il posto mio, io lo scoprirò!
Il mio potere si diffonde intorno a me!
Il ghiaccio aumenta e copre ogni cosa accanto a sé!
Un mio pensiero cristallizza la realtà!
Il resto è storia ormai, che passa e se ne va!
Io lo so, sì lo so, come il Sole tramonterò
Perché poi, perché poi all’alba sorgerò!
Ecco qua la tempesta che non si fermerà!
Da oggi il destino appartiene a me.
Grazie, Amelia! Abbi coraggio, Ucraina! E’ vostro il destino; è invece di tutti la certezza che il sole tornerà di nuovo a splendere per regalare sogni e per asciugare le lacrime.
LUCIANO COSTA