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Vivere per la bolletta o per la villetta?

Gas senza pudore alcuno di apparire con un prezzo esoso-assurdo-improponibile-velenoso e pericoloso, petrolio anche lui al mercato con prezzi ballerini-improbabili-improponibili-politicamente scorretti ma utili a chi intende il mondo una scatola con cui trastullarsi, elettricità che da necessità irrinunciabile diventa arma di guerra e di ricatto… Gas, petrolio, elettricità: ecco gli spauracchi dell’anno 2022, ecco i mostri dell’inverno che avanza, ecco i nemici del vivere normale di popoli e famiglie…Tre elementi naturali, in teoria di tutti e per tutti, che a causa del tristo modo con cui sono intesi e usati da questo o quel dittatore o millantatore, offrono la misura di un male che riduce il bene comune a carta straccia e le persone strumenti ciechi di un progresso che non aiuta popoli e nazioni a guardare al futuro con ragionevole fiducia… E’ triste ammetterlo, ma navighiamo su una barca guidata da tra elementi (gas, petrolio, elettricità) che non sanno quello che fanno pur essendo evidente che si tratta di mali e sfracelli difficilmente riparabili. Conseguenza diretta del vagare senza regole dei tre elementi sono le bollette (strisce di carta riassuntive di ciò che siamo stati capaci di consumare dentro e fuori casa), che si gonfiano come solo la rana della favola sapeva fare per apparire simile al bue che occupava lo stagno. Ieri, piacevolmente, ho scoperto di essere tra coloro che non avendo ancora ricevuto la bolletta possono ancora bearsi di essere felici. Sempre ieri, questa volta amaramente, ho ascoltato un filosofo di strada impegnato a spiegare ai passanti come la storia, fra qualche anno, dirà alle nuove generazioni come “una bolletta senz’anima, una semplice bolletta contenente la favola triste dei consumi osati e abusati dentro e fuori casa, si trasformò in giudice e boia dell’umanità dolente”. Il filosofo diceva cose vere e dolorose, ma la gente, passando, volgeva lo sguardo altrove, più preoccupata della sua bolletta da pagare che dei disastri che la medesima bolletta, però su di un piano più vasto e generale, avrebbe prodotto sul futuro del mondo.

Ma, sarà la bolletta e non la guerra a cambiare il corso della storia? La domanda è pertinente, ma anche solo impertinente se intende ridurre tutto il resto a cronaca noiosa sebbene inevitabile. Il resto appena evidenziato ha molti nomi e mille risvolti. Uno di questi riguarda il mondo della migrazione, dei migranti, dei disperati in cerca di un posto dove ricominciare a sperare… Dice un rapporto fresco di presentazione che per quanto riguarda l’emigrazione, a livello mondiale c’è una crescita del 3,6%, per lo più dovuto alla crisi economica e alle guerre. Il Rapporto Immigrazione, elaborato come ogni anno da “Caritas-Migrantes”, dice che “nell’area del Mediterraneo allargato si registra un incremento della situazione di vulnerabilità della popolazione stra­niera residente, con pesanti conseguenze sui processi di integrazione dei migranti nei Paesi di destinazione”, anche che aumenta in modo preoccupante il fenomeno dei minori non accompagnati.

Per la cronaca, almeno per quella che sarebbe doveroso conoscere, il numero di migranti internazionali è stimato in 281 mi­lioni nel 2021 (3,6% della popolazione mondiale), a fronte dei 272 milioni del 2019. Di questi, quasi due terzi sono migranti per lavoro e sono almeno 100 milioni i migranti forzati. Per quanto riguarda l’Italia, fra i segnali definiti incoraggianti del post pandemia, si trova, ad esempio, la ripresa della crescita della popolazione straniera residente: i dati al 1° gennaio 2022 parlano di 5.193.669 cittadini stranieri regolarmente residenti, cifra che segna una ripresa dallo scorso anno. Nel quadro delle prime regioni di residenza, si conferma il primato della Lombardia, seguita da Lazio, Emilia-Romagna e Veneto. Fra i residenti prevalgono i rumeni (circa 1.080.000 cittadini, il 20,8% del totale), seguiti, nell’ordine, da albanesi (8,4%), marocchini (8,3%), cinesi (6,4%) e ucraini (4,6%). Sono aumentati anche i cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno (al 1° gennaio 2022 sono 3.921.125, mentre nel 2021 erano attestati sui 3,3 milioni), così come i nuovi permessi di soggiorno rilasciati nell’anno. In particolare si è registrata un’impennata dei motivi di lavoro.

Secondo le stime dell’Istat, nel 2021 le famiglie con almeno un componente straniero erano il 9,5% del totale (ovvero 2.400.000); i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri (seconde generazioni in senso stretto) sono oltre 1 milione e di cui il 22,7% ha acquisito la cittadinanza italiana, se ad essi aggiungiamo i nati all’estero, la compagine dei minori stranieri (fra nati in Italia, nati all’estero e naturalizzati) supera quota 1.300.000 e arriva a rappresentare il 13,0% del totale della popolazione residente in Italia con meno di 18 anni. Nell’ultimo anno si è anche assistito al preoccupante aumento del numero dei minori stranieri non accompagnati, arrivati nell’aprile del 2022 a 14.025, certamente anche per effetto della guerra in Ucraina, da cui proviene il 28% circa del totale.

Secondo il Rapporto presentato da “Caritas Migrantes”, il 46,4% dei giovani stranieri migranti si dichiara molto o abbastanza preoccupato per il futuro, i timori riguardano principalmente la guerra, la povertà o il peggioramento delle condizioni economiche. Emerge poi che i giovani stranieri sognano un futuro in altri Paesi molto più dei coetanei italiani (59% contro il 42%). Per il rapporto, dunque, “il quadro socio-anagrafico si presenta per diversi aspetti preoccupante e pone l’urgenza di politiche che potenzino efficacemente le opportunità da offrire ai ragazzi stranieri, anche per non disperdere il potenziale prezioso che rappresentano per un’Italia sempre più vecchia”.

Però, più di tutto, preoccupa la bolletta, quella vil striscia di carta che rischia di trasformare città e paesi abitati nell’anticamera dell’Apocalisse. Davvero siamo destinati a vivere in funzione della bolletta piuttosto che della villetta?

LUCIANO COSTA

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