Il Domenicale

Nessuna regola obbliga ad ascoltare i cretini…

La gara per conquistare il titolo di miglior trovatore del peggio è aperta. Ai concorrenti che vogliono partecipare alla singolar tenzone non sono richieste particolari abilità, è sufficiente abbiano dimestichezza col brutto, lo sporco e il cattivo. Tutti generi che non mancano, ma non è detto che solo di quelli si debba vivere. Il fatto è che siamo ormai allevati col naso proteso soltanto alle cose che non vanno. Le quali, per presentarsi, hanno sempre a disposizione palcoscenici spropositati. Ma, è davvero possibile che le uniche cose che meritano attenzioni e parole siano quelle brutte, sporche e cattive? Dove è scritto che il tanto di buono di cui disponiamo debba sempre rimanere confinato altrove, depositato tra le cose talmente ovvie da non meritare neppure un timido applauso? E poi, sulla base di quali regole vien data udienza ai cialtroni e ai disfattisti piuttosto che ai silenti e ai costruttori di bene?

Tranquilli: non è scritto da nessuna parte che il buono deve star fuori e non esistono regole che obbligano a ascoltare i cretini. Se qualcuno lo fa, è solo perché gli conviene circondarsi di fessacchiotti pronti a lodare e a sbrodolare e di fesserie buone per solleticare, piuttosto che di teste pensanti e, quindi, in grado di giudicare da sole.

Eppure, le buone notizie non mancano. Mancano semmai i cercatori e i comunicatori di queste buone notizie. Verrebbe allora voglia di dire che tra le pieghe dei media (giornali riviste radio televisioni, blog e diavolerie varie) servirebbe una colonnina, uno spazio, un rigo, una finestrella, un incorniciato, un pensiero virgolettato, un sommario, un occhiello… insomma qualunque cosa ritenuta utile a rimarcare che nonostante tutto cè ancora qualcosa che vale la pena raccontaretutta dedicata al tanto di buono che si nasconde tra le pieghe dell’effimero quotidiano, qualcosa che serva non già a promuovere o commuovere, bensì a stimolare riflessioni, condivisioni, generosità, percorsi meditati piuttosto che gridati. Terreno pieno di insidie, ovviamente. Infatti, chiunque cerchi o abbia cercato di avventurarsi tra le sue pieghe col solo scopo di ragionare, alla fine ha dovuto fare i conti con risultati disastrosi. Tuttavia, anche di fronte alle sconcezze più evidenti, alle cretinerie più insistite, alle esibizioni prive di qualsivoglia intelletto, alle barzellette che non fanno ridere, ai contenitori pieni di niente, alle bagattelle da mercato, al chiacchiericcio pettegolo – più o meno l’enciclopedia del brutto, sporco e cattivo a cui si alimentano, salvo rare eccezioni, i mezzi di informazione di massa circolanti liberi e felici -, non manca mai un barlume di tenerissima speranza. In questi giorni di obbligata feria, per esempio, ho visto centinaia di persone abbandonare il solito per avventurarsi in un insolito chiamato scoperta di devozione e di silenzio laddove un cristo o una madonna oppure un santo, una beata o un angelo abbiano trovato ostello col compito di garantire al passante protezione ausilio e consiglio. Con quali risultati non lo so, ma che siano risultati positivi non ho alcun dubbio.

Importante è accorgersi che intorno si muove un mondo che di vacanziero ha ben poco ma che invece è ricco assai di sogni e speranze di giorni migliori. Certo, non belli e palesi, piuttosto da ricercare e costruire con pazienza e costanza...

Aspetto con ansia notizie di pace. Arriveranno, se arriveranno, forse domani o forse chissà quando… Ieri ho di nuovo letto che il sole sorge nuovo ogni giorno. Quindi, benvenuti nel mondo di chi crede sia ancora possibile mettere fiori nei cannoni e pensieri civili nella testa di troppi incivili… In ogni caso, buona domenicae, ovviamente, buon rientro se siete fuori o semplicemente buona ripresa se i giorni feriali hanno esaurito il loro compito.

LUCIANO COSTA

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