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“Storia e politica dalla loggia alle aule parlamentari e oltre” di Paolo Corsini

La pubblicazione, leggo in apertura, è per gli amici dell’autore, Paolo Corsini. Una volta, tanti anni fa a Pinzolo, ho sciato al suo fianco, lui elegante nel suo zizzagare, io goffo nel procedere per dritta via aggiungendovi poche curve e ancor meno svolazzi. Da qualche parte sta scritto che se scii in compagnia, il tuo vicino è di sicuro un amico. Salvo errori o valutazioni diverse, mi metto nella fila di coloro ai quali il volume è dedicato. Non è nuovo Paolo a queste fatiche riassuntive ed esplicative di anni e anni di impegno. Questa volta, dice che si tratta di una miscellanea di scritti che rimandano alla sua professione di studioso di storia contemporanea, ma anche al suo impegno istituzionale e politico. Tutto in una volta: il ragazzo che dopo aver succhiato latte ad Adro si fa le ossa a Rudiano, all’ombra di un democristiano come Maffeo Chiecca, che godeva simpatie dichiarate anche tra i comunisti, il giovane universitario che la sua intelligenza non la vende, semmai la presta, lo studioso che vede nella storia moderna il suo ambito di insegnamento, l’esponente di partito che crede nel compromesso storico, prima tra cattolici e laici, solo poi tra democristiani e comunisti (perché il nocciolo è nell’identità dei valori e non nelle dispute politiche), l’emergente che sottolinea le crisi che il Partito Comunista sta vivendo e sceglie di guardare agli esponenti progressisti allineati sull’altra sponda – c’erano anche allora anche se non godevano di attenzioni – per disegnare percorsi comuni. Entra nei DS (Democratici di Sinistra), diventa sindaco della città, poi parlamentare, senatore, e ancora sindaco: una lunga strada contrappuntata non solo di atti ufficiali e di grandi realizzazioni, ma anche di scritti, riflessioni, pensieri, annotazioni mai banali sull’essere e il divenire della storia, su persone e fatti, su ricordi e memorie degne di essere rivisitate.

Il risultato è un volume poderoso – cinquecento pagine abbondanti di “Storia e Politica” –, che spazia, come recita il sottotitolo, “dalla Loggia alle aule parlamentari e oltre” (edito da Liberedizioni). Dalla Loggia, dove tra un punto e l’altro Corsini ha navigato per dieci anni, traspaiono ventisette “appunti”, ma il computo è sicuramente più consistente, ognuno dedicato a biografie, libri e vicende, tutti rammentati e rammendati così da essere ritratti comprensibili e, per i curiosi di storia locale, anche esaustivi. Dalle aule parlamentari e da un altro indefinito, emergono fatti e accadimenti che illuminano i percorsi compiuti, fanno intendere il succedersi delle scelte compiute e degli eventi conseguenti.

Paolo spazia, ma non si sazia mai abbastanza del sapere che conta; perciò il suo viaggio è una costante ricerca di novità, di risposte, di ragioni da approfondire e da spendere al mercato delle idee che contano e fanno la differenza. Dal complesso insieme di messaggi, accomodamenti, sottigliezze, divagazioni – storiche, culturali, cronachistiche quando non anche golose e pungenti – e pensieri emerge lo storico che legge gli avvenimenti e li traduce a uso e consumo dei popolani. Così, risorgimento, resistenza, fascismo, comunismo, liberismo, cattolicesimo e democristianismo, diventano, di volta in volta, personaggi e interpreti dell’umana avventura.

In più, quel divagare dentro attorno e fuori il mondo cattolico alla ricerca di un di più capace di unire; quel soffermarsi sull’attualità di Berlinguer, sui silenzi di Martinazzoli, sul realismo di Andreotti, sulle stelline e stellone di Grillo… Poi, quella che definisce “una irrefrenabile, coinvolgente passione per la mia città”: sintesi di una vita o premessa per altri lodevoli capitoli di storia da scrivere e pubblicare?

Se non fosse per le righe finali dell’introduzioni, quelle che dicono “la consapevolezza che non necessariamente si è sempre contemporanei al tempo che si vive, soprattutto che non si può durare oltre ed essere uomini, detenere ruoli per tutte le stagioni, che bisogna procedere tempestivamente alla consegna del testimone, nella speranza che qualcuno abbia interesse a raccoglierlo”, verrebbe da pensare che la storia non è ancora conclusa e che Paolo ha ancora qualcosa da dire e recitare nel gran teatro del mondo. Se così fosse, auguri. Sperando che ci sia almeno il tempo per un’altra amicale sciata.

LUCIANO COSTA

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