Essere l’Italia che fa nuova l’Italia

Niente di speciale, però tutto speciale: Sergio Mattarella ha ripreso così il suo mandato di Presidente della Repubblica e con la semplicità e la mitezza di chi sa quanto sia difficile camminare tra problemi grandi e pericoli grandissimi di sfaldamento della fiducia della gente. Grazie, Presidente! Ancora una volta lei ha detto a quest’Italia bella e generosa quel che osa tradurre e riassumere così: “Fai l’Italia che sai fare…. Generosa, accogliente, coraggiosa, unita, solidale, aperta, pacifica, lavoratrice, libera e devota a quella Costituzione che in sé racchiude l’essenza del vivere civile”. Ieri il giuramento e il discorso alla Nazione, oggi la ripresa ufficiale del cammino di Capo dello Stato. normale attività del Presidente. Ieri, s’è visto in tutte le televisioni, Mattarella che nel cuore di Roma getta il suo cuore prima davanti al Parlamento per girare fedeltà e parlare alla Nazione, poi all’Altare della Patria per consegnare ai Caduti la sua e nostra speranza di pace perenne per il mondo. Tutto è accaduto in poco più di un’ora. La ricorderemo a lungo quest’ora. Soprattutto, ricorderemo le parole pronunciate dal Presidente: pacate, riflessive, coraggiose, lungimiranti, scandite perché tutti potessero intenderle. Parole racchiuse in quasi dodici cartelle, lette in 38 minuti con voce a volte emozionata, interrotte ripetutamente, esattamente 55 volte, dagli applausi dei grandi elettori. Chi si attendeva rimproveri, ha invece trovato sfide e incoraggiamenti per sognare l’Italia che fa nuova l’Italia e ricomincia a vivere e costruire futuro dopo gli anni della terribile crisi innestata dalla pandemia.

Il cuore del messaggio di Mattarella è nelle 12 sfide per la dignità del Paese: “Dignità è azzerare le morti sul lavoro…. è opporsi al razzismo e all’antisemitismo… è impedire la violenza sulle donne… è risposta umanitaria alle migrazioni… è diritto allo studio… è rispetto per gli anziani… è contrastare le povertà… è non dover costringere le donne a scegliere tra lavoro e maternità… è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti… è un Paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare… è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere… è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un’informazione libera e indipendente… Il messaggio è un unicum di cui tutti noi dovremmo far tesoro.

Così, perché chiunque possa prenderne visione, ecco la più ampia sintesi di ciò che il Presidente Sergio Mattarella ci ha detto.

PER INCOMINCIARE – “Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio”. Poi, un pensiero lo ha rivolto a Papa Francesco, “al cui magistero l’Italia guarda con grande rispetto, e al quale va la riconoscenza di tutti”

LE RAGIONI DEL SECONDO MANDATO – Il capo dello Stato ha parlato di attese spiegando che “sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. “Leggo questa consapevolezza dei rischi nel voto del Parlamento… Il voto espresso dal Parlamento ha concluso giorni travagliati per tutti, anche per me… La consapevolezza ha motivato il mio sì e sarà al centro del mio impegno di Presidente della Repubblica nell’assolvimento di questo nuovo mandato”. 

LE PRIORITÀ – Mattarella ha indicato l’obiettivo di “una Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche”. L’Italia sia “un Paese che cresce in unità, in cui le disuguaglianze, territoriali e sociali, che attraversano le comunità vengano meno”. Nella visione di Mattarella c’è un’Italia che “offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del popolo. Un’Italia che sappia superare il declino demografico cui l’Europa sembra condannata. Un’Italia che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, offrendo il proprio modello di vita a quanti, nel mondo, guardano ad essa con ammirazione. Un’Italia impegnata nella tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole della responsabilità nei confronti delle future generazioni… L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa…”.

L’IMPEGNO DEL GOVERNO E DI TUTTI – “Su tutti questi temi – all’interno e nella dimensione internazionale – è intensamente impegnato il Governo guidato dal presidente Draghi, che è nato, con ampio sostegno parlamentare, nel pieno dell’emergenza e che è ora proiettato a superarla, ponendo le basi di una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese e dell’Europa… Al Governo un convinto ringraziamento e gli auguri di buon lavoro… La stabilità di cui si avverte l’esigenza è fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune… anche di tempi duri che siamo stati costretti a vivere, che ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i concittadini… L’impresa alla quale si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno. Forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, amministrazione pubblica e libere professioni, giovani e anziani, città e zone interne, comunità insulari e montane. Vi siamo tutti chiamati”.

LA DIGNITÀ DELLE PERSONE – “La dignità delle persone è sarà “come pietra angolare dell’impegno, della passione civile richiesti. Questa passione (già riassunta nei dodici punti ricordati all’inizio) viene “interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri… E’ anzitutto la nostra dignità che ci impone di combattere, senza tregua, la tratta e la schiavitù degli esseri umani… Costruire un’Italia più moderna è il nostro compito, ma affinché la modernità sorregga la qualità della vita e un modello sociale aperto, animato da libertà, diritti e solidarietà, è necessario assumere la lotta alle diseguaglianze e alle povertà come asse portante delle politiche pubbliche… E altrettanto necessario è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un’informazione libera e indipendente…”.

NESSUNA ESIBIZIONE DI FORZA – “Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro; in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale… Dobbiamo fare appello alle nostre risorse e a quelle dei Paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi, affinché nessun popolo debba temere l’aggressione da parte dei suoi vicini… In aderenza alle scelte della Costituzione, la Repubblica italiana ha sempre perseguito una politica di pace. In essa, con ferma adesione ai principi che ispirano l’Organizzazione delle Nazioni Unite, il Trattato del Nord Atlantico, l’Unione Europea, l’Italia ha costantemente promosso il dialogo reciprocamente rispettoso fra le diverse parti affinché prevalessero i principi della cooperazione e della giustizia”.

EUROPEI CONVINTI – “I popoli dell’Unione Europea devono esser consapevoli che ad essi tocca un ruolo di sostegno ai processi di stabilizzazione e di pace nel martoriato panorama mediterraneo e medio-orientale. Non si può sfuggire alle sfide della storia e alle relative responsabilità… Rafforzare l’Italia significa anche metterla in grado di orientare il processo per rilanciare l’Europa, affinché questa divenga più efficiente e giusta; rendendo stabile e strutturale la svolta che è stata compiuta nei giorni più impegnativi della pandemia. L’apporto dell’Italia non può mancare: servono idee, proposte, coerenza negli impegni assunti… La Conferenza sul futuro dell’Europa non può risolversi in un grigio passaggio privo di visione storica ma deve essere l’occasione per definire, con coraggio, una Ue protagonista nella comunità internazionale”.

LO SCANDALO DELLE MORTI SUL LAVORO – “Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita… Mai più tragedie come quella del giovane che entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro e rimasto ucciso per un incidente… Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società”.

LAVORO E SVILUPPO PER TUTTI – “Nell’ultimo periodo gli indici di occupazione sono saliti ed è un dato importante ma ancora tante donne sono escluse dal lavoro, e la marginalità femminile costituisce uno dei fattori di rallentamento del nostro sviluppo, oltre che un segno di ritardo civile, culturale, umano. Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali… E’ doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze e di proporre domande volte a superare squilibri e contraddizioni”. 

L’INACCETTABILE VIOLENZA SULLE DONNE“Dignità è impedire la violenza sulle donne… La violenza sulle donne è una profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio”. 

RIFORMARE LA GIOUSTIZIA – “Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della Carta costituzionale, invio un saluto alle Magistrature che sono elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della società, sottolineo che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia, che per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività… E’ indispensabile che le riforme annunciate giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore”. 

IL RUOLO DEI PARTITI“I partiti sono chiamati a rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali. Senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, il cittadino si scopre solo e più indifeso. Deve poter far affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla Repubblica… Il parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza perché, attraverso nuove regole, può favorire una stagione di partecipazione. Anche sul piano etico e culturale, è necessario, proprio nel momento della difficoltà, sollecitare quella passione che in tanti modi si esprime nella  comunità… Occorre che tutti, i giovani in primo luogo, sentano su di loro la responsabilità di prendere il futuro sulle loro spalle, portando nella politica e nelle istituzioni novità ed entusiasmo”.

PARLAMENTO E DEMOCRAZIA – “Una riflessione si propone anche sul funzionamento della democrazia, a tutti i livelli… Proprio la velocità dei cambiamenti richiama, ancora una volta, il bisogno di costante inveramento della democrazia. Un’autentica democrazia prevede il doveroso rispetto delle regole di formazione delle decisioni, discussione, partecipazione… L’esigenza di governare i cambiamenti sempre più rapidi richiede risposte tempestive. Tempestività che va comunque sorretta da quell’indispensabile approfondimento dei temi che consente puntualità di scelte… Quel che appare necessario, nell’indispensabile dialogo di collaborazione tra Governo e Parlamento, è che, particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese, il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta infatti un rischio non certo minore di ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi… Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione”. 

I RISCHI DEI POTERI FORTI – “Gli attacchi alla democrazia che giungono da poteri forti sovranazionali, che tendono ad aggirare il processo democratico e, su un altro piano, la pressione che viene da regimi autocratici, che tendono ad apparire più efficienti di quelli democratici sono sfide mondiali che dobbiamo affrontare…

LA FORZA DELLA CULTURA – “L’Italia è, per antonomasia, il Paese della bellezza, delle arti, della cultura… La cultura non è il superfluo: è un elemento costitutivo dell’identità italiana… Facciamo in modo che questo patrimonio di ingegno e di realizzazioni – da preservare e sostenere – divenga ancor più una risorsa capace di generare conoscenza, accrescimento morale e un fattore di sviluppo economico. Risorsa importante particolarmente per quei giovani che vedono nelle università, nell’editoria, nelle arti, nel teatro, nella musica, nel cinema un approdo professionale in linea con le proprie aspirazioni… Consentitemi di rendere omaggio a Monica Vitti grande protagonista della vita culturale del Paese”.

UN PENSIERO PER DAVIDE SASSOLI – “La testimonianza del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, scomparso a inizio anno, è quella di uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti… La sua testimonianza è entrata nell’animo degli italiani… Auguri alla nostra speranza” sono state le sue ultime parole in pubblico dopo aver detto che la speranza siamo noi”.

Alla fine ancora applausi, ancora l’affetto lanciato dall’emiciclo del Parlamento e dall’Italia degli Italiani in attesa e convinti di essere rappresentati al meglio. Poi quel bfreve tragitto verso l’ìAltare della Patria e da lì di nuovo al Quirinale: la Casa degli Italiani, che Sergio Mattarella onorerà e abiterà per i prossimi sette anni.

LUCIANO COSTA

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